RICICLO DEI RIFIUTI
Silvia Cavaniglia è una donna di 46 anni, con un sorriso che sprizza ottimismo della volontà e tanta voglia di fare, non solo per sé stessi. Un personaggio davvero speciale. Ogni mattina Silvia apre il suo box, il numero 95, al mercato del quartiere Trionfale di Roma, dove si trovano pesce, carne e frutta di qualità a prezzi ragionevoli, e fa una cosa semplicissima, ma altrettanto utile per tutti: acquista spazzatura.
Ovvero dietro al suo banco è pronta a pagare in moneta contante chiunque porti qualche rifiuto difficile da smaltire, oppure con poca voglia di farlo. Bottiglie di plastica per l’acqua, lattine di bibite, tappi, contenitori di detersivi, abiti usati. Ma anche olio esausto, quello che quando finisce, inopportunamente, in un lavandino, crea danni enormi per l’ambiente. Insomma: al box 95 del mercato del Trionfale, i cittadini del quartiere, ma anche qualsiasi abitante di Roma o un turista, possono depositare la loro immondizia, sapendo che sarà riciclata e finirà nel punto giusto.
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SILVIA CAVANIGLIA
Dunque, i vantaggi dell’operazione di Silvia sono diversi, e tutti da condividere, secondo la filosofia di Non sprecare. Primo vantaggio: meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, cosa che ripetiamo ormai da molto tempo. Secondo vantaggio: tutto va al suo posto. Ovvero, se non hai voglia di andare in un’isola ecologica per depositare l’olio esausto delle fritture negli specifici bidoni, grazie alla «Signora dei rifiuti», puoi venderlo e consegnarlo a lei.
Silvia, a sua volta, una volta acquistata la spazzatura non fa altro che selezionarla, compattarla e rivenderla alle aziende che attraverso il riciclo degli scarti possono poi realizzare nuovi prodotti. Voi lettori del nostro sito già sapete che la catena di questo pezzo dell’economia circolare è lunghissima e tendenzialmente infinita. Dalle bottiglie di plastica c’è chi ricava vestiti, anche di alta moda. L’olio esausto diventa biodiesel. Le lattine della Coca Cola hanno alluminio, che vale 0,10 centesimi al chilo, mentre il rame pulito si paga 1 euro e l’ottone 0,40 centesimi.
Per non parlare dei tappi di plastica. Si possono fare collane, e si può perfino finanziare, con generosità, qualche progetto per costruire pozzi in Africa. Quanto agli abiti usati, le vie del riciclo sono diverse. Si rivendono, si passano a chi ne ha bisogno, e quindi si donano, si riutilizzano per fare altri capi.
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RICICLAGGIO DEI RIFIUTI
La cosa più singolare, e se volete straordinaria, di questa storia, che potremmo imitare in tanti, è racchiusa nella biografia di Silvia Cavaniglia. Ha lavorato per oltre 10 anni in una cooperativa satellite dell’Ama, cioè la municipalizzata che gestisce raccolta e smaltimento dell’immondizia a Roma, una delle città più disgraziate d’Italia in quanto a rifiuti abbandonati per strada. Quindi Silvia sa tutto del meccanismo e dei suoi punti deboli: conosce lo scempio delle discariche a cielo aperto a Roma, è consapevole delle inefficienze del servizio comunale, ma sa bene anche quanto alla sporcizia della capitale, che si sta accumulando da anni, contribuiscano in modo determinante i suoi cittadini. Quelli che in qualche modo Silvia aiuta, offrendo denaro per i loro rifiuti.
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NONSOLORIFIUTI.IT
Inoltre, per diventare virale e per contaminare la sua straordinaria esperienza, la donna ha creato la sua start up, ovvero Nonsonorifiuti.it dove ci si può iscrivere per partecipare all’operazione. Silvia diventerà ricca con il commercio dei rifiuti? Sarà beneficiata da questo spicchio di economia circolare e dalla sua passione, abbinata a tanto coraggio? Difficile. Ma le vie del Signore sono infinite, e se un giorno venissimo a sapere che Silvia Cavaniglia con la sua start up ha guadagnato tanti soldi, non potremmo che dirle: «Complimenti e grazie». Intanto lei, sempre sorridendo, ai suoi clienti, venditori di rifiuti, offre due possibilità: possono incassare i soldi per l’immondizia consegnata, oppure devolvere l’importo in beneficenza. Non è il massimo della buona fantasia?
(Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook dedicata all’iniziativa Nonsonorifiuti.it)
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