Trucchi dei supermercati per farci spendere più soldi

Posizionamento dei prodotti. Telecamere, algoritmi, intelligenza artificiale. Così il consumatore è braccato e rischia di sprecare soldi

trucchi dei supermercati

TRUCCHI DEI SUPERMERCATI

Trucchi dei supermercati per farci spendere più soldi: l’elenco è lungo, e in continuo aggiornamento. Telecamere. Microfoni. Algoritmi. La tecnologia, attraverso la porta dell’intelligenza artificiale, è sempre più utilizzata, talvolta con palesi violazioni della privacy, per attrarre i clienti dei supermercati verso una spesa. Anche non necessaria, anche uno spreco.

TRUCCHI DEI SUPERMERCATI PER FARCI SPENDERE PIÙ SOLDI

Chi di noi mentre era in fila per pagare al supermercato non si è lasciato convincere dalle barrette al cioccolato, dalle caramelle o dagli snack collocati proprio accanto alla cassa? Prodotti non indispensabili per la nostra dieta quotidiana e collocati strategicamente proprio per essere notati anche se stiamo facendo la spesa in tutta fretta magari durante la pausa a lavoro o la sera prima di rientrare a casa.

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COLLOCAZIONE PRODOTTI NEI SUPERMERCATI

La collocazione strategica di determinati prodotti è infatti una delle tecniche adoperate nei punti vendita per invogliarci a comprare anche determinati prodotti non pianificati nella nostra lista della spesa. Alcuni marchi, ovviamente chi può permetterselo, pagano per avere una collocazione migliore della propria merce sugli scaffali del supermercato. Per il resto è il gestore che analizza, grazie agli algoritmi, quale merce suscita maggiore attenzione, a che ora e sulla base di quali (presunte o reali) necessità.

POSITIONING

Positioning è una delle tecniche di marketing più studiate per catturare il consumatore all’interno di un supermercato. Non è soltanto la posizione del prodotto all’interno dello scaffale (la migliore, anche la più pagata dai produttori) è quella all’altezza degli occhi, ma si riferisce anche ai colori dei reparti e allo spazio nel carrello. Per esempio: nei supermercati, in genere, si inizia con frutta e verdura. Danno allegria, con i loro colori, e spingono l’umore del consumatore verso gli acquisti. Lo spazio del carrello è prezioso: prodotti ingombranti e poco costosi, come le confezioni di acqua o di carta igienica, si trovano alla fine del giro nel supermercato. Quando il cliente ha già acquistato gli articoli più costosi. Il sale e lo zucchero non sono mai in prima fila, anche qui per una scelta diu positioning: servono sempre, e quindi sarà il consumatore a doverli cercare. e mentre li troverà, sceglierà sicuramente altri prodotti da acquistare. Anche le luci fanno parte di questo meccanismo: devono essere forti per non distrarre il cliente.

PERCHÈ NEI SUPERMERCATI NON CI SONO LE FINESTRE?

Non tutti si sono mai accorti di una caratteristica architettonica dei supermercati: non hanno finestre. Motivo per cui sono sempre immersi nell’aria condizionata, fredda d’estate e calda d’inverno. Ci sono due motivi per i quali i supermercati sono senza finestre. Il primo è banalmente commerciale: in questo modo non si sottrae spazio agli scaffali per le vendite. Il secondo motivo è uno dei trucchi per  far spendere di più: senza le luci naturali, esterne, il consumatore non ha un orientamento preciso del tempo che passa all’interno del supermercato. E si abbandona alla sua visita e, ovviamente, ai suoi acquisti.

COME CONVINCERE IL CLIENTE A COMPRARE: TECNICHE DI VENDITA

Anche se non c’è nulla di male nel cercare di convincere il cliente ad acquistare qualcosa in più dal momento che alla fine siamo sempre noi a decidere consapevolmente cosa comprare e cosa no, vediamo insieme quali sono gli stratagemmi adoperati dai diversi punti vendita per indurci all’acquisto:

  • Innanzitutto, uno degli stratagemmi più utilizzati e non solo nei supermercati e di cui vi abbiamo già parlato è la presenza del numero nove nel cartellino del prezzo. L’uso reiterato di questo numero è legato al fatto che il nostro cervello tende a ridurre il tempo di elaborazione di un’informazione e questo si verifica soprattutto in ambienti pieni di stimoli come i supermercati o i grandi magazzini. E così ci sembra di spendere meno.
  • Avete notato inoltre che a volte rintracciare il sale, la farina o il pangrattato diventa abbastanza complicato? Accade perché la disposizione degli alimenti nei diversi scaffali è pianificata in maniera tale da indurci a percorrere, anche più volte, le corsie del supermercato alla loro ricerca: così, tra uno scaffale e un altro magari potremmo anche trovare qualcosa a cui proprio non avevamo pensato.
  • Per contrastare la concorrenza, i diversi punti vendita tendono inoltre a offrire determinati prodotti a prezzi scontatissimi: in questo modo cercano di convincere il cliente che nel loro punto vendita è possibile risparmiare sui costi della spesa. In realtà, per compensare il prezzo ribassato vengono alzati quelli di altri prodotti.
  • E parliamo ora delle offerte paghi uno e prendi due e così via di cui bisogna approfittare solo se sappiamo che poi riusciremo effettivamente a consumare quel determinato prodotto. È inutile riempire il frigorifero di prodotti freschi in offerta se poi trascorriamo la maggior parte del tempo fuori casa e non abbiamo il tempo di consumarli: è solo uno spreco di cibo e denaro.
  • Le vetrine dei supermercati , specie quando si tratta di prodotti conservati in grandi frigoriferi, sono oggetto di analisi molto accurate da parte dei gestori. Grazie a telecamere, sensori e riconoscimenti facciali, ognuno di noi è passato ai raggi X: quando ci fermiamo e per quale prodotto ci fermiamo, che cosa guardiamo e da che cosa siamo più attirati. Dove l’intensità della nostra attenzione è più forte.
  • Infine, chi di noi non ha il portafoglio pieno di carte fedeltà. Ci permettono infatti di usufruire di determinate offerte riservate solo ai clienti in possesso delle tessere fedeltà e ci consentono di accumulare punti che si convertono poi in premi o sconti sulla spesa. Ovviamente, una volta che si è in possesso della carta fedeltà e si è interessati ai prodotti della raccolta punti, si tende a ritornare sempre nello stesso punto vendita.

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I COMMESSI PIÙ ABILI PER ATTRARRE CLIENTI

Anche se non avvertite la loro presenza, sono molto bravi a non risultare invadenti, i commessi nei supermercati ci seguono come delle ombre. Accompagnano i nostri passi nella giungla della spesa e possono orientarci verso uno specifico acquisto. Magari solo rispondendo ad una domanda che abbiamo fatto. Allo stesso tempo, ancora una volta attraverso sensori e algoritmi è possibile stabilire in un singolo punto vendita quali sono i commessi più abili, quali sono quelli che riescono a convincere meglio i clienti e chi è capace di fare con più efficacia gioco di squadra. Sono valutazioni importanti sulla base delle quali i titolari dei supermercati prendono poi decisioni strategiche sul personale: per esempio, i turni di lavoro, concentrando i più abili negli orari di maggiore traffico all’interno del punto vendita. E di maggiori acquisti da incentivare.

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NEUROMARKETING

Il neuromarketing è una scienza che unisce le tecniche del marketing alla neurologia e alla psicologia. In pratica, è un modo per sedurre i consumatori che va ben oltre le tradizionali tecniche del marketing e punta dritto alle emozioni. Un esempio del neuromarketing sono le narrazioni di storie coinvolgenti (storytelling), che suscitano emozioni nei consumatori e li avvicinano così all’acquisto di un prodotto o di un marchio.Tutto si gioca non più sull’efficacia di uno slogan o di una parola d’ordine, ma piuttosto di una singola emozione.

POSTI ALTERNATIVI DOVE FARE LA SPESA:

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