GRETA THUNBERG SUMMIT ONU
“Sono stata invitata a partecipare al Climate Action Summit delle Nazioni Unite, ma non voglio andarci in aereo”. Il tweet di Greta Thunberg dello scorso luglio suonava più o meno così, per tenere fede al proposito di abbandonare i viaggi in aereo a causa dell’altissimo impatto ambientale che hanno. A rispondere alla richiesta di aiuto è stato lo skipper tedesco Boris Herrmann, del team della barca Malizia II legata al rampollo monegasco Pierre Casiraghi.
Rispondendo al tweet, Boris le ha offerto di accompagnarla in barca a vela, con una traversata della durata di 15 giorni, più o meno, che la porterà diritta al summit Onu per il clima del prossimo 23 settembre, in programma a New York. Un viaggio difficile in piena stagione degli uragani, a detta di tutti gli addetti ai lavori molto pesante da sostenere per chi non è abituato alla vita in mare.
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GRETA THUNBERG BARCA
E, in effetti, quello di Greta non sarà un viaggio ultra confortevole: la Malizia II, oltre ad essere una barca da regata, non è una semplice barca a vela, è pensata per essere una eco-imbarcazione. Dotata di pannelli solari e turbine sottomarine a zero emissioni, cosa che consente alla barca di avanzare anche senza bruciare combustibili fossili. Al suo interno, mancano la cucina, l’aria condizionata, il frigorifero, il congelatore e persino le docce.
Ma Greta fa spallucce, si fa accompagnare da suo padre, un regista documentarista, il proprietario della barca Gerhard Senft e Pierre Casiraghi, vicepresidente dello Yatch Club di Monaco dove la Malizia II è ormeggiata nonché figlio della principessa Carolina e suo marito Stefano Casiraghi.
Per tutta la durata del viaggio l’equipaggio avrà da mangiare soltanto cibo liofilizzato, e promette di non utilizzare né motori né generatori elettrici che, comunque, devono montare per legge.
VIAGGIO GRETA THUNBERG
Da Londra a New York in una barca da regata dagli interni molto spartani, dove c’è spazio solo per l’essenziale e la strumentazione di bordo. Non c’è il bagno, addirittura, sostituito da un secchio, proprio perché non è un’imbarcazione utilizzata per il turismo, bensì per le competizioni. Il 38enne tedesco skipper, vicecampione europeo, ne ha parlato a Greta, anche del fatto che per dormire si alterneranno in cinque su due brandine, stuoie a terra e sacchi a pelo.La scelta di non viaggiare in aereo è però simbolo di coerenza, e quindi tutto l’equipaggio è pronto a rinunciare al comfort in nome della causa ambientale.
D’altronde, se quello di Greta non sarà un viaggio a zero emissioni sarà certamente un viaggio assolutamente sostenibile a livello ambientale, che massimizzerà l’efficienza energetica e ridurrà al minimo il suo impatto sull’ecosistema.
(Immagini in evidenza e a corredo del testo tratte da Corriere.it)
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