Longevità: lo stile di vita è più importante della genetica

Nessuno è condannato ad ammalarsi. La sana alimentazione e l’attività fisica possono compensare l’impatto della genetica

Quali sono i componenti essenziale del benessere e della longevità? Conta di più un corretto stile di vita o la genetica? 

Lo stile di vita è più importante della genetica

La ricerca scientifica negli ultimi anni si è molto concentrata sull’importanza del DNA per capire, quasi come una previsione da oroscopo, i rischi della nostra salute e le possibili malattie ereditarie, anche le più gravi. Ma già nel 2016 un’importante ricerca internazionale aveva scritto le proporzioni tra i fattori determinanti della longevità: e quelli genetici contribuiscono solo al 20-30 per cento della durata della vita. Il resto è prevenzione, stile di vita che si adotta, condizioni ambientali, a partire dall’inquinamento, un vero killer dell’uomo.

Studio sull’impatto della genetica per la salute dell’uomo 

Uno studio più recente, che risale ai primi mesi del 2024, pubblicato sulla rivista British Medical Journal Evidence-Based Medicine, conferma che uno stile di vita sano, con scelte semplici ma essenziali, può compensare l’impatto della genetica di circa il 62 per cento. Questo significa che anche un DNA negativo ha ottime probabilità di essere sconfitto dalla buona alimentazione e dalla costante attività fisica. Lo studio, inoltre, stabilisce che chi ha uno stile di vita non salutare, vede una probabilità di morte prematura maggiore del 78 per cento, a prescindere dal rischio genetico. 

Stile di vita sano

Che cosa si intende per stile di vita sano? Ecco alcuni capisaldi:

  • Non fumare
  • Fare una dieta equilibrata, con pochi grassi saturi e ricca di frutta e verdura
  • Non eccedere con alcol e vino
  • Non assumere droghe, né pesanti né “leggere”
  • Dormire con regolarità
  • Ridurre stress e ansia

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