Tessuti, packaging, modalità di vendita: l’industria della moda ha un impatto diretto sulla sostenibilità. Ma che cosa si intende per abbigliamento sostenibile? E come si distingue quello vero dalle pure operazioni di marketing?
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ABBIGLIAMENTO SOSTENIBILE
Il mondo della moda ha un forte impatto sul pianeta. Circa il 10 per cento di tutte le emissioni di CO2 globali sono prodotte dall’industria della moda. Si stima che nei prossimi 10 anni le emissioni potrebbero perfino aumentare. Ma il settore è anche colpevole di utilizzare ingenti quantità di acqua per la produzione di capi d’abbigliamento oltre al riconosciuto problema delle microplastiche nei mari.
È questa la ragione per cui un abbigliamento sostenibile può creare una controtendenza e portare il settore in una direzione più green e meno invasiva di quanto non lo sia. Si parla di moda sostenibile quando si integrano meccanismi e idee legate alla creazione di abbigliamento con criteri di attuazione che rispettano l’ambiente e lo sviluppo ecosostenibile.
In particolare, l’obiettivo è quello di dar vita ad un sistema circolare che possa ridurre al minimo o eliminare del tutto i danni causati all’ambiente e che favorisca un lavoro nel rispetto dell’etica sia nei confronti dei lavoratori che per il pianeta.
Ma come è possibile comprendere se un vestito è sostenibile e in che modo è possibile creare un guardaroba 100 per cento sostenibile nel 2023.
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CAPPOTTO
È doveroso premettere che la maggior parte dei cappotti non è prodotta in maniera sostenibile. Ed è anche questo il motivo per cui può risultare difficile trovare un cappotto che lo sia davvero, specie se i brand utilizzano tecniche di marketing per far sembrare che un determinato sia ecosostenibile, quando in realtà non lo è per nulla affatto.
Trovare la soluzione giusta non è mai semplice, ma i marchi che si impegnano nella realizzazione di cappotti di qualità e in pieno rispetto dell’ambiente esistono, tra tutti spicca Patagonia, il brand francese che da anni ha prediletto un’economia circolare, riparare piuttosto che riacquistare, utilizzando materiali a basso impatto ambientale.
I cappotti green utilizzano materiali riciclati, anche le piume d’oca possono essere riciclate e tessuti e fibre naturali in grado di evitare sviluppi di natura inquinante come può accadere invece per la plastica, poliestere e simili.
Risparmiare pochi spiccioli per acquistare un prodotto realizzato in poliestere e derivati di fonti fossili è una scelta che grava su noi stessi e sulla salute del pianeta.
PANTALONE
I pantaloni sostenibili sono prodotti in lino, lana, cotone, canapa, gomma naturale o caucciù tra i tanti. Questi materiali sono inoltre recuperati da filiere e produttori che operano secondo un’etica eco sostenibile, valutando e lavorando secondo dei canoni specifici.
Oltre al noto marchio Patagonia, le migliori scelte sostenibili sono fornite dalle attività commerciali locali equo-solidali oppure brand come Quagga che creano capi d’abbigliamento 100 per cento riciclati e animal-free.
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INTIMO
Il mondo dell’intimo ha subito l’influenza del green portando alla nascita di un vestiario di qualità, ma che non impatta sull’ambiente. Il vero abbigliamento intimo sostenibile è realizzato con materiali naturali come il cotone organico o la lana etica.
Alla base del tutto vi è sempre un’idea di riciclo dove è possibile recuperare anche materiali come la poliammide e riutilizzarli, donando loro una vita più longeva.
GIACCA
Le giacche, così come per i cappotti, sono spesso realizzate con materiali inquinanti con un bassissimo tasso di biodegradabilità. Questi sono costituiti da fibre sintetiche che possono essere nylon, poliestere, acrilico e lycra.
Per comprendere se una giacca sia sostenibile, oltre ad affidarsi solo a marchi conosciuti per il loro impegno nella sostenibilità, bisogna valutare il materiale con cui è stato prodotto. Il New merino, la lana etica, il cotone organico e i materiali riciclati sono alla base di una giacca sostenibile, senza dimenticare anche i nuovi tessuti innovativi che grazie ad anni di ricerca sta portando alla nascita di alternative green per la realizzazione di capi d’abbigliamento sostenibili.
GONNA
Uno dei materiali più apprezzati per una gonna sostenibile ma alla moda è la gabardina. Questo è ricavato da una stoffa di cotone o di lana ed è lavorato in maniera tale da renderlo resistente e al contempo elegante.
A queste vanno aggiunte le opzioni del lino, fibre naturali e materiali riciclati. L’impegno e i metodi utilizzati per la creazione di capi d’abbigliamento sostenibili sono fattori di vitale importanza da considerare per valutare se un’azienda opera nei canoni dell’eco-sostenibilità.
Un prodotto in cotone o una gonna in gabardina non si traducono direttamente in capi green se alle spalle vi è uno spreco ingente di energia, acqua e si denota una poca attenzione etico-ambientale.
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