Abiti da sposa in carta riciclata: i più originali

Ogni tipologia di carta può essere riutilizzata per creare vestiti dal grande impatto scenografico come gli abiti da sposa di Asya Kozina o le originali creazioni della designer Olivia Maers

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ABITO DA SPOSA DI CARTA

Avete mai visto un abito da sposa firmato da Asya Kozina? Sono bellissimi, fluidi, eleganti, sinuosi: sembrano delle sculture, firmate da artisti più che da stilisti. E invece sono vestiti da nozze realizzati con la carta riciclata, con disegni originalissimi, uno diverso dall’altro, e con una serie di geometrie che ricordano perfino la pittura cubista.

ABITI DA SPOSA IN CARTA RICICLATA

Lei è una giovane stilista ucraina che ha voluto inventare una vera linea di vestiti da nozze impostata sull’idea del riciclo, del riuso e della lotta agli sprechi. In questo caso la carta. I suoi abiti sono diventati di gran moda ed è stata soprannominata la “fata di carta”, con riferimento all’aspetto fiabesco dei vestiti e al materiale usato per queste originali creazioni dedicate alle donne.

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(Fonte: Facebook)

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ABITI DA SPOSA CON MATERIALE RICICLATO

Gli abiti di Asya Kozina hanno anche il grande pregio, come dicevamo, di contrastare lo spreco di carta, che si ricava dalle foreste e dunque è un materiale estremamente prezioso. Siamo diventati consumatori compulsivi e spreconi di questo materiale: ne facciamo fuori, in Europa, qualcosa come 125 chili l’anno a testa. Una cifra enorme, che spesso finisce nei bidoni dell’immondizia. E invece può essere felicemente riutilizzata, come nel caso degli abiti firmati da Asya.

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(Fonte: Facebook)

VESTITI DI CARTA

Anche nel campo della moda quindi, si può utilizzare il riciclo creativo per realizzare abiti da sogno, creazioni oniriche ispirate alle fiabe e agli elementi della natura. Riciclare è una filosofia di grande impatto visivo oltre che ecosostenibile. Con la carta da regalo, gli scontrini fiscali, la carta da forno e tanto altro ancora si fa moda ad alti livelli.

ABITI DI CARTA

Vediamo insieme qualche esempio:

Arriva dagli Stati Uniti e precisamente dal Nord Carolina, Olivia Maers, nota come “AvantGeek”, una designer eclettica che crea vestiti dal mood estremamente originale, fatti interamente di carta riciclata. Con quest’ultima, Olivia realizza abiti di foggia fiabesca, che rimandano al sogno delle fiabe disneyane. La Maers utilizza spesso carta igienica (con la quale ha creato uno stupendo abito da sposa) o anche carta da regalo riciclata. Non disdegna anche l’uso di altri materiali, come foglie o tendaggi colorati. Una passione quella di “AvantGeek” che l’ha resa famosissima sui social. Questa bizzarra costumista di 26 anni, fa della propria passione un lavoro entusiasmante, per creare degli abiti sontuosi che si allacciano, sulla parte posteriore, grazie a diversi strati di cartapesta. La Maers divenne celebre nel 2015 per aver realizzato un abito ispirato a quello di Bella, de “La Bella e la bestia”, interamente fatto di tacos giganti.

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(Fonte: Facebook)

Grande maestra nella trasformazione della carta che diventa materiale per abiti dal mood particolare, è Caterina Crepax, figlia del grande Guido. Caterina è un’architetta che si occupa di allestimento per mostre o fiere ma che con la carta ha un rapporto viscerale sin da ragazzina. Tutto la ispira, dagli animali, ai sassi, alle piccole piante. Caterina Crepax realizza creazioni dal sapore barocco, utilizzando solo forbici, colla e fil di ferro, strumenti con i quali riesce a conferire alla carta una meravigliosa tridimensionalità. La carta impiegata è di diverse tipologie: scontrini, pirottini, resti delle lavorazioni tipografiche, carta da forno e molto altro. Il riciclo è ovviamente la filosofia di base della sua arte che la porta a lavorare materiali sempre nuovi e diversi tra loro. Caterina Crepax ridona valore agli “scarti” del quotidiano, realizzando abiti dall’indubbio sapore poetico.

ABITI CON CARTA RICICLATA

Anche lo scultore Ivano Vitali realizza abiti fatti di carta riciclata che poi cuce con tecniche antiche, adoperando il telaio, i ferri da maglia e l’uncinetto. Vitali divide la carta per colore, la strappa in strisce e infine la fila con le mani, senza colle, acqua o altro. Se all’inizio Vitali utilizzava la colla per comporre i suoi abiti, dal 2002 decide di farne a meno perché prende ad attorcigliare una striscia di carta sopra l’altra, fino a quando la composizione non regga da sola. Vitali cuce gli abiti a mano con aghi grossi oppure utilizza ferri da maglia grandi o telai appositi, come quello africano. Vitali riesce a conferire ai suoi capi una leggerezza che rimanda alla trasparenza e lo fa utilizzando ferri di legno grandi che lavorano maglie sempre più larghe. Anche per Vitali la filosofia del riciclo creativo è substrato imprescindibile affinché si possa ridare dignità ad oggetti che sembrano apparentemente aver esaurito la propria originaria funzione.

LA MODA ETICA E SOSTENIBILE:

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