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Cos’è
Cause
Tanti studi sull’acalasia non sono stati ancora sufficienti a stabilire le cause scatenanti di questa malattia. Tra le più probabili restano quelle legate a fattori ereditari e alla genetica. Inoltre l’acalasia viene collegata ad alcuni virus sui quali si sta concentrando la ricerca scientifica. In particolare si ipotizza che un’infezione virale (come quella da virus dell’herpes simplex o da citomegalovirus) possa scatenare una risposta infiammatoria che danneggia i nervi dell’esofago e porti all’acalasia.
Sintomi
I sintomi invece sono molto più evidenti e accertati. Tra questi i più frequenti sono:
- Disfagia
- Rigurgito alimentare, con il ritorno del cibo in bocca. Questo sintomo di solito appare durante la notte e provoca la tosse o anche delle infezioni ai bronchi oppure ai polmoni
- Pirosi
- Dolore toracico o retrosternale
- Perdita di peso
Diagnosi
L’esame fondamentale per la diagnosi dell’acalasia è la manometria esofagea ad alta risoluzione. Questo test misura la pressione all’interno dell’esofago e la funzione del cardias. In caso di acalasia, si osserva una perdita di rilassamento del cardias (che non si apre correttamente durante la deglutizione) e un’assenza o una peristalsi anomala nell’esofago.
Anche una lastra dell’esofago e dello stomaco può dare indicazioni significative. A questo primo livello di indagine segue poi una manometria esofagea ad alta risoluzione, una radiografia delle prime vie digestive con mezzo di contrasto. La radiografia con mezzo di contrasto (bario) può essere utilizzata per visualizzare l’esofago. In caso di acalasia, l’esofago può apparire dilatato nella parte superiore, con il “segno dell’uovo” o un “collo di bottiglia” alla giunzione esofago-gastrica.
Cure e trattamenti
L’acalasia non è una malattia che si cura in modo definitivo, però attraverso alcuni specifici trattamenti è possibile contenerla e condurre una vita (quasi) normale. La terapia ha come obiettivo quello di ridurre la resistenza opposta dallo sfintere dell’esofago inferiore al passaggio del bolo nello stomaco. Le tecniche dei trattamenti possono essere diverse, e la scelta va fatta dal medico sulla base delle valutazioni fatte per ciascun paziente. I trattamenti più utilizzati sono la miotomia chirurgica, che viene eseguita per via laparoscopica o endoscopica, tagliando le fibre muscolari.
I trattamenti endoscopici più utilizzati sono:
- Dilatazione pneumatica: si utilizza un palloncino che viene gonfiato nell’esofago per dilatare lo sfintere esofageo inferiore, consentendo al cibo di passare più facilmente.
- Iniezione di tossina botulinica (Botox): il botox può essere iniettato nello sfintere esofageo inferiore per rilassarlo e migliorare la deglutizione. Tuttavia, l’effetto è temporaneo.
Rimedi naturali
Il primo ed efficace rimedio naturale in caso di acalasia è modificare lo stile alimentare: mangiare piccoli pasti frequenti anziché grandi pasti può ridurre il carico sull’esofago; dare una preferenza a cibi morbidi e liquidi, facili da deglutire; evitare cibi piccanti, acidi o troppo grassi possono irritare l’esofago e aggravare i sintomi; prendersi il tempo necessario per masticare bene il cibo.
Poi ci sono alcuni infusi a base di erbe che possono essere efficaci:
- Camomilla: è nota per le sue proprietà calmanti e potrebbe aiutare a ridurre l’infiammazione nell’esofago.
- Menta piperita: può avere effetti rilassanti sui muscoli, ma è da usare con cautela in caso di reflusso acido, poiché potrebbe peggiorare i sintomi.
- Zenzero: conosciuto per le sue proprietà digestive, può aiutare a ridurre la nausea e favorire la digestione.
Prevenzione
Per evitare i danni dell’acalasia e in ogni caso per ridurre i suoi effetti, anche dopo il trattamento seguito, è importante:
- Masticare bene e lentamente
- Bere molta acqua durante i pasti
- Mangiare mantenendo sempre una posizione verticale e non distesi in senso orizzontale
- Evitare di mangiare prima di andare a dormire
- Dormire con più cuscini, in modo da avere la testa eretta e favorire lo svuotamento dell’esofago per gravità
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