Come sapere se l’acqua del rubinetto è sicura

I controlli sono fatti quasi tutti i giorni. Il 99,1 per cento di tutte le acque che arrivano nelle nostre case rispettano i parametri sanitari. Il 98,4 per cento gli indicatori di qualità. Però gli italiani non si fidano…

acqua rubinetto sicura

Non esiste, in assoluto, un’acqua più sicura di quella dei nostri rubinetti, in casa. Il primo Rapporto del Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque dell’Istituto Superiore di sanità (ISS) ha esaminato 2,5 campioni di acqua, su tutto il territorio nazionale, e ha tratto queste conclusioni: il 99,1 per cento dell’acqua potabile rispetta tutti i parametri sanitari, mentre il 98,4 per cento è in linea con gli indicatori di qualità.

Come vengono fatti i controlli dell’acqua del rubinetto

I controlli sulla potabilità dell’acqua del rubinetto sono di due tipi, interni ed esterni. E vengono eseguiti periodicamente. I primi sono a cura della società che si occupa della gestione del servizio sul territorio. I secondi, invece, sono effettuati dall’Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) competente sul territorio. In generale, i valori parametrici sono basati sugli orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La valutazione del rischio sulle sostanze non espressamente indicate nella legge del 2001 che regola il settore, è effettuata, invece, dall’Istituto Superiore di Sanità.

Quali sono i parametri controllati

Ci sono due tipi di parametri che vengono continuamente controllati a proposito dell’acqua del rubinetto. Il primo riguarda la presenza di inquinanti chimici, tra i quali rientrano anche composti naturali come l’arsenico, il boro e il piombo. Sempre in questo gruppo rientrano i controlli delle microplastiche, ormai sempre più diffuse nell’ambiente e quindi anche nei percorsi dell’acqua che poi arriva ai nostri rubinetti. Poi ci sono i controlli dei parametri microbiologici, che riguardano la possibile presenza di microrganismi, batteri e virus nell’acqua. Vengono analizzati parametri come il pH, la durezza, il cloro residuo, batteri (come Escherichia coli) e altre sostanze.

 Fonti di inquinamento

L’acqua potabile può essere esposta a diverse fonti di inquinamento, come sostanze chimiche, batteri e virus. Questi agenti inquinanti possono derivare da svariate fonti, come l’agricoltura, le industrie, gli scarichi domestici e le precipitazioni atmosferiche.

Perché gli italiani si fidano poco dell’acqua pubblica

Un italiano su tre, secondo le rilevazioni dell’Istat, non si fida dell’acqua del rubinetto. Questa soglia di diffidenza sale, fino a raddoppiare, in alcune regioni del Sud, come Sicilia, Sardegna e Calabria; mentre crolla in territorio come la provincia di Trento e Bolzano, la valle d’Aosta e il Friuli-Venezia Giulia.

Vantaggi acqua del rubinetto

Una volta chiarito l’aspetto della sicurezza, l’acqua del rubinetto si può definire come la risposta a un triplo spreco. Innanzitutto si risparmiamo soldi per l’acquisto di acqua minerale imbottigliata. Secondo vantaggio: evitando le bottigliette di minerale, produciamo, consumiamo e gettiamo (spesso nei luoghi sbagliati) meno plastica. Terzo vantaggio: secondo alcune ricerche per fabbricare una bottiglia di minerale in Pet, trasportarla e conservarla in un luogo fresco (di solito il frigorifero) si consuma una quantità di energia pari a circa 2.000 volte quella necessaria per erogare dal rubinetto la stessa quantità di acqua contenuta nella bottiglia di minerale.

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