Additivi alimentari più pericolosi per i bambini

Lo sciroppo glucosio-fruttosio può danneggiare il fegato. I colori artificiali portano un deficit di attenzione. I polifosfati divorano i minerali essenziali la crescita. I consigli per evitarli

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Sembrano innocui, ma non lo sono. Danno sapore, consistenza, aromi e consentono ai prodotti alimentari di durare più a lungo: eppure, specie ai bambini, possono causare diversi danni. Dietro a sigle talvolta poco comprensibili, contenute nelle etichette, si nascondono sostanze insidiose per i piccoli consumatori, che purtroppo sono divoratori di snack, merendine, dolci, preparati proprio con gli additivi. 

Lo sciroppo glucosio-fruttosio

La prima esigenza che l’industria delle merendine risolve attraverso l’uso degli additivi è quella di renderle dolci, piacevoli al gusto e in grado poi di creare una sorta di assuefazione da parte del piccolo consumatore. Eppure dal 2017 uno studio indipendente dell’Ospedale Bambin Gesù avverte: «L’abuso sistemico del fruttosio aggiunto ai cibi e alle bevande ha un effetto pericoloso sulla salute dei bambini: le quantità assunte quotidianamente in eccesso, accrescono di una volta e mezzo il rischio di sviluppare malattie epatiche, anche gravi». In particolare la prima sostanza da evitare, per scansare danni al fegato dei bambini, è uno zucchero come lo sciroppo glucosio-fruttosio. 

Coloranti artificiali

Qui il gioco della seduzione, dettata dal marketing, è sul piano estetico. I colori rendono i cibi e le bevande più accattivanti, ma diversi studi hanno dimostrato lo stretto legame tra coloranti artificiali e disturbi comportamentali, in particolare nei bambini con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Secondo una dettagliata ricerca dell’Università inglese di Southampton, l’impiego di questi sei coloranti «può influire negativamente sull’attività e sull’attenzione dei bambini»: giallo tramonto (E110), giallo chinolina (E104), giallo carmoisina (E122), rosso allura (E129), giallo tartrazine (E102), rosso Ponceau 4R (E124).

Glutammato monosodico 

Utilizzato per esaltare il sapore degli alimenti, è stato collegato a reazioni come mal di testa, nausea e sudorazione. Sebbene l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) consideri sicuro l’uso del MSG a livelli regolamentari, e quindi comunque limitati, ci sono preoccupazioni riguardo gli effetti a lungo termine sui bambini, specialmente sul loro sistema nervoso.

Polifosfati

Si tratta di sostanze utilizzate per trattenere l’acqua nei cibi, molto usate, nel caso dei prodotti per bambini, per esempio nei formaggini. Appartengono alla famiglia dei sali di fusione e nelle etichette alimentari sono segnalati con le solite criptiche sigle: E450, E451, E452. Il problema è che, nello svolgere la loro attività, i polifosfati assorbono anche il calcio, il magnesio e il ferro, ovvero minerali preziosi per la crescita. Per questo motivo l’uso dei polifosfati è vietato nei cibi destinati a bambini da 0 a 3 anni e fortemente sconsigliato anche nei menù dei consumatori appena più grandi. 

L’olio di palma

L’uso dell’olio di palma resta molto controverso, e in ogni caso viene sconsigliato il consumo ai bambini di prodotti che lo contengono. Nel processo di raffinazione dell’olio di palma si liberano contaminanti tossici come il 3-mcpd e il glicidolo. Secondo l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa) le fasce più giovani di consumatori, fino ai 18 anni di età, sono le più esposte a queste sostanze e risultano le più a rischio in quanto possono facilmente superare la dose giornaliera considerata “tollerabile”.

Mono e digliceridi

Hanno una capacità emulsionante e stabilizzante, per la quale sono molto utilizzati nei biscotti e nei prodotti da forno, ma possono ostacolare una crescita normale e minacciano la mucosa intestinale. Si tratta di acidi grassi, infatti, che possono causare un’assimilazione negativa, aumentando il volume del fegato e dei reni, riducendo la dimensione dei testicoli, e intaccando l’utero. Anche i mono e digliceridi vengono fortemente sconsigliati nel caso di consumatori bambini. 

BHA (E320) e BHT (E321)

Questi antiossidanti vengono usati per prevenire il deterioramento dei grassi negli alimenti confezionati. Tuttavia, sono stati collegati a problemi di salute come danni al fegato, disturbi endocrini e possibili effetti cancerogeni.

Sulfiti (E220, E221, E222)

I sulfiti sono usati come conservanti in frutta secca, vini e altri alimenti. Possono causare reazioni allergiche nei bambini sensibili, con sintomi come difficoltà respiratorie, eruzioni cutanee e mal di testa.

Il consiglio dell’Istituto Superiore di Sanità sugli additivi 

Nel campo degli additivi alimentari, l’Istituto Superiore di Sanità suggerisce tre comportamenti che riportiamo testualmente:

  • Leggere l’etichetta, in modo da preferire alimenti con un basso contenuto di additivi
  • Controllare il prezzo degli alimenti con colori troppo appariscenti, se costa poco sicuramente sono stati impiegati coloranti artificiali
  • Preferire i cibi freschi, evitando i cibi precotti e confezionati nei quali l’uso di additivi è spesso elevato

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