Adottare artigiani o agricoltori, per salvaguardare sia il lavoratore che il borgo che lo ospita. Storia ed esperienze comprese. Un’iniziativa per sostenere le realtà dell’artigianato e dell’agricoltura dei piccoli borghi, diventandone, in un certo qual modo “azionisti”. L’iniziativa, nata dall’unione di due realtà importanti, I Borghi più belli d’Italia e la piattaforma di social farming Coltivatori di Emozioni, è un modo per sostenere, soprattutto in questi mesi difficili, i piccoli paesi di interesse storico- artistico, gli artigiani che tramandano il saper fare e il patrimonio di tradizioni e biodiversità.
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ADOTTA UN BORGO ITALIANO
Nata nel 2020 per sostenere il comparto enogastronomico e il settore del turismo in piena pandemia, è una realtà digitale che funziona come una vera e propria adozione a distanza: attraverso i siti delle due associazioni è possibile selezionare il produttore e il borgo che si vuole sostenere, pagare una quota fissa e ricevere come corrispettivo prodotti tipici direttamente dal territorio scelto. Dalla fagiolina del Trasimeno, presidio Slow Food, al farro di Abbateggio passando per il Giglietto Prenestino di Castel San Pietro Romano, che ospita anche la scuola per imparare a preparare questo particolare biscotto a forma di giglio con tutti i crismi. Senza dimenticare, per esempio, i vini di Sambuca di Sicilia.
L’iniziativa ha anche un risvolto sociale da non sottovalutare: ogni adozione conterrà una sorta di un buono lavoro del valore di un’ora che impegnerà il produttore ad occupare i giovani cittadini del borgo, per inserirli nel tessuto produttivo del territorio e tramandare, così, le tradizioni locali.
PER APPROFONDIRE: Coltivatori di emozioni, la piattaforma tutta italiana per adottare un contadino a distanza.
AZIONISTI DEL GUSTO E DELLA BELLEZZA
Ci sono tre quote da pagare, per tutte le tasche, che prevedono “ricompense” differenti, che vanno dai 25 ai 100 euro: di base, più alta è la donazione più sono i prodotti che è possibile ricevere in cambio, così come le ore lavoro, che aumentano all’aumentare del totale corrisposto. Un viaggio “virtuale” nell’Italia bella e gustosa, che spesso è nascosta perché ha difficoltà ad entrare nel circuito del turismo e dell’enogastronomia. Il progetto, infatti, prende le mosse proprio dalla domanda: come riuscire a convogliare attenzione verso tutti i piccoli e graziosi borghi che sono veri e propri gioielli del nostro territorio?
Fiorello Primi, presidente dei Borghi più Belli d’Italia, prova a rispondere in un’intervista al quotidiano La Repubblica: «L’iniziativa che abbiamo pensato permette alle persone di entrare a far parte di una rete di appassionati, agricoltori e aziende che vogliono dar vita a un nuovo ciclo di produzione responsabile, che recupera le buone tradizioni, sostiene le micro economie locali e crea opportunità di lavoro nei piccoli borghi italiani, contribuendo a combattere il loro spopolamento».
(Immagine in evidenza tratta da Repubblica.it //Photocredits: Repubblica.it)
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