Adotta una mucca per sostenere gli allevamenti

In Trentino Alto-Adige con 60 euro all'anno si aiuta i piccoli allevatori. Si ricevono prodotti genuini e si possono visitare le antiche malghe

adotta una mucca
Adottare una mucca ha almeno tre vantaggi. Si possono ricevere prodotti caseari genuini, senza sprecare soldi. Si entra nell’universo delle malghe in Trentino Alto-Adige che, in caso di adozione, possono essere visitate e abitate. Si incentiva una forma di allevamento sostenibile e una produzione artigianale e genuina di formaggi.

Quanto costa

L’adozione prevede un costo di 60 euro l’anno, a fronte dei quali si ricevono 50 euro di prodotti caseari andando sul posto dove vengono realizzati (15 euro sono utilizzati per sostenere il progetto).

Come funziona

Una volta fatto il pagamento si riceve un certificato per l’acquisto dei prodotti e una carta d’identità della mucca. Sul sito Adotta una mucca ci sono tutte le indicazioni sul progetto e su come si partecipa.

Adozione in Trentino – Alto Adige

Il progetto Adotta una mucca  in Trentino Alto-Adige finora ha consentito l’adozione di circa 16 mila mucche, e 15 malghe sono state coinvolte con i rispettivi allevamenti. Le malghe sono luoghi magici da scoprire, dove all’allevamento e alla produzione di articoli caseari, si abbina anche qualche forma di turismo sostenibile. Chi si iscrive al programma deve, infatti, recarsi di persona a ritirare i suoi prodotti e scoprire così il fascino delle malghe.

Adozione in Veneto

Anche in Veneto la formula dell’adozione delle mucche ha avuto fortuna. l’esperienza più interessante è quella della cooperativa Pieralba, a San Pietro di Cadore, in provincia di Belluno. Anche in questo caso sul sito Adotta una mucca Costalta si trovano tutte le indicazioni e i differenti periodi di adozione (da 1 a 6 mesi). La formula prevede un abbonamento che non deve essere considerato come un “cacio-bond”, ma una vera e propria forma di sostentamento di una delle 40 mucche allevate dai 5 giovani allevatori che oggi si occupano di mandare avanti la cooperativa, nata nel 1982 e rilevata nel 2008 con l’obiettivo di recuperare, e valorizzare, un’antica tradizione della zona delle Dolomiti. Chi adotta una mucca, infatti, non riceve soltanto formaggio e burro, ma una vera e propria quota di partecipazione alla vita dei simpatici animali. Che, dal canto loro, posano ruminando un po’ di fieno davanti alla macchina fotografica, mentre gli allevatori scattano foto da inserire nell’album delle mucche in adozione.

C’è Barbie, 6 anni, di razza Simmental. Sguardo vispo e atteggiamento amichevole. O le veterane Stella e Paolina, pezzate color fulvo. Insieme alle piccole Blume e Yara, di anni 3. Sono tutte in attesa di poter sgambare nelle malghe della Val  Visdende, in pascoli ad alta quota dove saranno libere di mangiare, gironzolare e dormire. Le malghe gestite dalla cooperativa sono la Malga Dignas, Malga Campobon e Malga Antola: lì le mucche trascorrono tutta la stagione estiva, da metà giugno a metà settembre, prima di tornare a valle. Proprio come accadeva tanto tempo fa, quando gli allevatori “affidavano” il bestiame ai pastori che li portavano su negli alpeggi: nei mesi da ottobre a maggio le famiglie accudivano le mucche da latte nelle stalle, mentre d’estate gli animali venivano dati in affido a pastori che le conducevano nelle malghe per la stagione estiva.

Il latte prodotto e munto, poi, veniva consegnato a una cooperativa di allevatori ante litteram, la cosidddetta latteria turnaria, una società fra allevatori che nasceva per lavorare il latte ed ottenere i suoi derivati, come formaggio, burro e ricotta, dividendo le spese di produzione per diminuire i costi.

adotta una mucca

Cooperativa Pieralba

E, in effetti, adottare una mucca non è soltanto prendersi cura del benessere di una di queste simpatiche bestioline ricevendo in cambio formaggio e burro genuini, ma anche, e soprattutto, valorizzare una storia, una tradizione e dei mestieri che andrebbero persi davanti alla crisi economica post-pandemia e un nuovo modo di concepire l’approvigionamento alimentare.

L’iniziativa pare essere un successo: nello scorso mese le mucche sono state adottate tutte, ed è stato trasformato tutto il latte prodotto e munto: dalla pagina web della cooperativa gli allevatori si trovano costretti a salutare dalle stalle, a ringraziare, ma a bloccare per un momento le richieste di adozione, ricevute da ogni parte del mondo. Belgio, Francia, Germania, Inghilterra e Francia, anche se non è stato possibile riuscire a mantenere la catena del freddo per le spedizioni. Ma anche da Sicilia e Sardegna, dove invece i prodotti sono stati spediti senza problemi.

Il costo è irrisorio: 39 euro per diventare genitori adottivi di una mucca, ricevendo, oltre a burro e formaggio, un attestato di adozione della mucca preferita con la descrizione, i dettagli anagrafici e la sua foto, essendo informati di quando sarà al pascolo in estate. Con possibilità di far loro visita.

La cooperativa del bellunese ha deciso di predisporre pacchetti di un mese, un semestre o l’intero anno, con costi che coprono il mantenimento dell’animale e le spese di trasformazione del latte e della spedizione dei prodotti trasformati.

L’esperienza della cooperativa Peralba, tuttavia, non è l’unica sul territorio nazionale: oltre ad altre realtà di piccoli allevatori delle Dolomiti e del Valtellinese, ci sono anche altre esperienze di adozione, dalle galline alle capre, passando per i ciliegi.

(Immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook di Adotta una mucca)

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