Siamo ancora il Paese degli affitti in nero. Circa un milione di italiani hanno una locazione, per uso abitatitivo o per ufficio, non dichiarata, e la perdita per le casse dello Stato, sotto forma di danno erariale, si aggira attorno ai 5 miliardi di euro solo per il biennio 2011-2012. Praticamente 2 miliardi e 500mila euro l’anno. E’ una cifra enorme che segna anche il fallimento della “cedolare secca”, l’applicazione di un’aliquota fissa sugli affitti, che avrebbe dovuto appunto incentivare l’emersione delle locazioni in nero. Il meccanismo prevede una percentuale del 21 per cento rispetto al valore dichiarato nel contratto, che scende al 19 per cento nel caso di affitto con canone concordato.
Secondo le previsioni del Tesoro la cedolare secca si doveva tradurre in nuove entrate, in due anni, per 7 miliardi e 500mila euro, ma in realtà non si è superata la soglia di 1 miliardo e 500mila euro. Da qui il buco di 5 miliardi. Ricordatelo quando qualcuno vi ricatta provando a imporvi un contratto in nero: oltre a commettere un reato, state contribuendo a uno spreco di soldi pubblici.
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