AFFITTOPOLI ROMA –
Per chi non l’avesse capito, a Roma gli appartamenti del comune si regalano, ai soliti amici degli amici, a prezzi stracciati. O perfino gratis. C’è innanzitutto un esercito di occupanti abusivi, circa 9mila inquilini che abitano case e uffici senza contratto e versano al comune, ogni tanto, un indennizzo simbolico per evitare lo sfratto. Poi ci sono “lor signori” che hanno l’appartamento signorile a Borgo Pio (10,29 euro al mese), a Corso Vittorio Emanuele (24,21 euro al mese) ai Fori imperiali con vista sugli scavi romani (25,64 euro). Case che ai cittadini normali, con prezzi di mercato, non costano meno di migliaia di euro al mese.
ELENCO AFFITTOPOLI ROMA –
E ancora: sempre a Borgo Pio, nel cuore degli affari legati al Vaticano, un bar paga 520 euro al mese, a San Salvatore in Lauro, in pieno centro, una galleria d’arte è in causa da anni con l’amministrazione comunale e con questa scusa non versa un centesimo, nel rione Esquilino i negozi comunali sono in affitto a 56 euro al mese. Infine, i partiti, le associazioni, gli enti, i sindacati e le ambasciate: tutti a canoni super ridotti, e tutti morosi.
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SCANDALO AFFITTOPOLI ROMA –
La lista dei privilegiati è venuta fuori quando la città è stata commissariata, grazie alla denuncia del prefetto Paolo Tronca. E ovviamente tutti gli ultimi sindaci, Marino, Veltroni e Rutelli, si tirano fuori dallo scandalo, dicendo che loro non sapevano. Sarà. Fatto sta che siamo in presenza di un fenomeno di massa, un doppio spreco (soldi non incassati e clientele a favore di singole persone), che ha goduto di una totale impunità e della complicità non solo dei politici, ma anche dei soliti burocrati comunali che hanno il mano il timone dell’amministrazione. Un fenomeno che ancora una volta ci dimostra come, purtroppo, Roma sia diventata una capitale che vive e vegeta sull’illegalità. Diffusa, capillare, impunita.
AFFITTOPOLI NELLE CITTÀ ITALIANE –
Resta solo da aggiungere che Roma non è sola in questo andazzo. Il clientelismo nella gestione del ricco patrimonio edilizio dei comuni dilaga in tutta Italia. A Catania sono morsi 9 inquilini su 10, a Venezia ci sono appartamenti comunali a piazza San Marco concessi in affitto a 76 euro al mese, a Napoli l’istituto delle case popolari incassa, in media 13 euro e 58 centesimi di canone di locazione al mese. Nessuno ha mai mosso un dito contro questa forma di abusivismo di massa, e oggi ci ritroviamo con una doppia Italia. Un Paese che fa fatica a trovare un alloggio per i giovani che si sposano, e un Paese che regala le sue case a costo zero.
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