Cos’è la Guerrilla Gardening
Spazi incolti, piccole aree senza padrone, tra gli spartitraffico delle città, a ridosso dei marciapiedi, diventano dei luoghi verdi che ridanno la bellezza alle aree urbane. Non sono più luoghi presi in comodato d’uso dai vivai che piantano fiori stagionali ma dai guerrilla gardeners. Vediamo cosa fanno e perché.
Si occupano di ridare colore alle aree urbane degradate o trascurate attraverso sistematiche azioni di semina e cura dei posti prescelti. Uno spartitraffico, un’aiuola, un piccolo terreno in mezzo alla città. Non piantano più fiori stagionali ma selezionano graminacee e piante perenni, autoctone con bisogno di pochissima manutenzione, che resistono alle temperature dei luoghi in cui sono nate.
A Milano, ad esempio, hanno cominciato a piantare un canneto nello spartitraffico. Qualcuno li giudica ancora anche i vigili, quando li vedono armati di pale e picconi, chiudono un occhio. Lo fanno per riappropriarsi di luoghi bellissimi lasciati all’incuria, per ritrovare la meraviglia di un giardino nel bel mezzo di una città, un po’ disordinato ma sempre verde con poche accortezze. Un team di botanici e agronomi studia le piante giuste da coltivare in modo che richiedano poche cure, poca acqua e resistano allo smog e alle temperature.
Da Reggio Calabria a Busto Arsizio, i Guerrilla Gardening sono attivissimi in tutta Italia, anche grazie a una pagina Facebook che conta oltre 7 mila follower. Qui vengono descritte diverse attività sul territorio, ma ci sono anche le denunce di alberi tagliati in modo insensato, abusi edilizi, e danni all’arredo urbano.
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Foto Copertina via Pagina Facebook di Guerrilla Gardening Palermo
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