A mezz’ora di distanza dal lago di Como c’è un piccolo gioiello di buona amministrazione, arrampicato sui dorsi delle Alpi valtellinesi, che ha saputo mettere a frutto risorse e sapienze. Dal formaggio ai percorsi naturistici. Un comune piccolo, isolato rispetto alle grandi città lombarde anche per la sua peculiare posizione geografica, ma ben lontano dal’immaginario dei paesini incontaminati e sospesi. Non per la sua bellezza, che anzi è mozzafiato, ma per il senso di modernità e di buon governo che vi si respira.
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ALBAREDO PER SAN MARCO COMUNE COVID-FREE
Albaredo per San Marco, 950 metri sul livello del mare e quasi 450 abitanti, è il comune più popoloso delle Alpi Orobie, uno dei comuni a contagio zero: lì, la pandemia è rimasta sulla soglia, e la comunità ha fatto di tutto per proteggersi, limitando immediatamente i contatti con i comuni della vallata. Un lockdown anzitempo, auto-imposto, che però ha permesso al paesino di contenere anche la paura del contagio, comprendendo immediatamente la necessità dello stare a casa. Smessi gli andirivieni con i comuni limitrofi per andare al supermercato o in farmacia (quella più vicino è nella vicina Morbegno), il resto è stato nelle mani di un sindaco lungimirante, Patrizio del Nero, che ha fatto di tutto per connettersi alla sua comunità provvedendo a ogni necessità dei suoi concittadini. A partire da un gruppo Whatsapp per sentirsi vicini, fino ad arrivare alla distribuzione di medicine e beni primari insieme a un gruppo di quindici volontari della protezione civile.
Del cibo, poi, si è occupato l’alimentari locale e le sue consegne a domicilio. Ad Albaredo tutti i cittadini hanno affermato, con i fatti, un no al Coronavirus. Ben scandito, aiutati da un’amministrazione presente: dopo le mascherine in regalo per tutti gli abitanti, la decisione di donare i buoni spesa a chi ha bambini e bambine in età scolare e ha dovuto affrontare costi suppletivi per la didattica a distanza. Così, il paesino orobico è diventato in breve tempo un modello di assistenza e di comunità.
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COMUNE ALBAREDO A CONTAGIO ZERO
In effetti, la politica locale di Albaredo si è sempre dimostrata attenta alle esigenze dei cittadini, come quando ha portato in città una delle sedi del contact-center Alps World, dando lavoro a 48 giovani. O quando ha puntato tutto sull’innovazione, la sostenibilità e la modernità, valorizzando al contempo le sue eccellenze e le bellezze naturali. Sempre nel rispetto della tradizione, come testimoniato dal “Salot di Barilocc”, una galleria di figure simbolo della vita contadina di questi luoghi: all’ingresso sono poste due figure scolpite nelle pietre del torrente Bitto, che rappresentano la “vecchia” ovvero la guardiana dei boschi e di un pastorello, simbolo di una leggenda di Albaredo.
A una passeggiata di distanza dal “salot”, poi, una casina dell’acqua pubblica, un distributore di acqua naturizzata che rende il paese sempre più plastic-free, dopo le borracce riutilizzabili distribuite nel mese di febbraio.E che dire dell’eco-museo? Un sentiero, lungo circa 3 km e mezzo, che dalla chiesetta della Madonna delle Grazie, camminando circa un’ora e mezza fino all’alpe di Vesenda bassa, conduce all’adiacente comune di Bema.
L’idea è quella di mostrare alcuni luoghi tipici dell’attività contadina di questa antichissima comunità, immergendosi nella loro cornice naturale: un progetto sociale dal contenuto culturale che svela la magia di antichi usi e costumi.
Tuttavia, basta un’occhiata al sito internet del Comune di Albaredo per rendersi conto di come un lavoro accorto di promozione e comunicazione del territorio sia fondamentale, riuscendo a proiettare il paese nella modernità: dalla app legata all’eco-museo, al Fly Emotion, attrazione pluri-recensita della zona, con sede in paese, amatissima dai giovani: un vero e proprio volo sospesi ad una fune tra i comuni di Albaredo e Bema, all’esperienza per grandi e piccini nell’Aerobosco, con vari percorsi didattici tra gli alberi.
(Immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook Albaredo Promotion // Photocredits: Albaredo Promotions)
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