Fino alla fine degli anni Ottanta era l’albergo preferito dai camionisti e dagli autisti di autobus che si preparavano ad attraversare la frontiera. Adesso l’albergo Oasi a Trento è diventato un Hotel sociale, che non è un termine generico, ma indica una concreta accoglienza. Di senza dimora, di disabili, e anche di profughi ucraini.
ALBERGO OASI A TRENTO
La trasformazione così radicale dell’albergo Oasi a Trento è stata realizzata grazia all’Ipsia (Istituto Pace, innovazione e sviluppo che fa capo alle Acli) del Trentino e il nome rappresenta l’acronimo di Ospitalità, Accoglienza, Solidarietà e Integrazione. Tra l’altro, per sostenere le spese della struttura e renderla autonoma da contributi e sussidi, un piano è ancora dedicato all’attività ricettiva.
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PROFUGHI UCRAINI ALL’ALBERGO OASI
L’accoglienza dell’Oasi non è riservata agli italiani o agli immigrati residenti nel nostro Paese e finiti in difficoltà. Le porte dell’ex albergo si sono aperte immediatamente per ospitare 15 profughi in fuga dalla distruzione della guerra in Ucraina. Tra i profughi ucraini c’è un’intera famiglia, dalla nonna a un bebè di appena cinque mesi.
L’immagine di copertina è tratta da Trento Today
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