Alberi a Milano, saranno 3 milioni entro 10 anni. Una rivoluzione: possiamo sognarla in tante città?

Grazie al progetto "ForestaMi", nei 133 comuni dell'intera città metropolitana saranno piantati in strade, parchi e piazze e anche case popolari. Anno dopo anno, fino al traguardo del 2030. I costi dell'operazione, e dove trovare i soldi

forestaMi

Tra i tanti primati che Milano vuole conquistare c’è anche quello di diventare, in un arco di tempo ragionevole, la città più green d’Italia. Una vera capitale italiana degli alberi. Obiettivo ambizioso, perfino visionario, se pensiamo a quanto e come l’inquinamento urbano ancora colpisce al cuore la metropoli lombarda e tutto il suo circondario.

ALBERI MILANO

Il piano, cavalcando l’onda della nuova sostenibilità urbana, è a scalini. Anno dopo anno. Per arrivare nel 2030 a 3 milioni di nuovi alberi. Entro marzo arriveranno oltre 20mila nuovi alberi e verrano piantati in strade, filari, parchi, piazze e per la prima volta anche nelle case popolari. Si tratta di una vera e propria inversione di marcia, basti pensare che: nel 2018 sono stati piantati 6062 alberi, nel 2017 14891 alberi e nel 2016 erano stati 9200 per un +122% di interventi in tre anni. 

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FORESTAMI

Sono numeri importanti, intitolati anche con un’abile operazione di marketing urbano, Progetto “ForestaMi“, con tanto di analisi, studi, e comitato scientifico guidato dall’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale, ma innanzitutto autore, come architetto, del famoso grattacielo “Bosco verticale” pluripremiato in tutto il mondo.

Per arrivare a città-foreste, è un titolo immaginifico ma rende l’idea della lucida utopia sulla quale lavorare nel breve, nel medio e nel lungo termine, il comitato scientifico di “ForestaMi” mette sul tavolo alcune idee e proposte operative molto interessanti.

Innanzitutto il territorio non è quello di Milano in senso stretto, ma comprende l’intera città metropolitana con i relativi 133 comuni . Non potrebbe essere diversamente. Anche perché in questo modo si evitano odiosi conflitti, con un centro urbano più verde e più curato, e comuni limitrofi, magari ad alta vocazione industriale, abbandonati al cemento e all’impoverimento del territorio. Inoltre soltanto piantando alberi in tutta l’area metropolitana (parliamo di una superficie di oltre 1 milione e 500mila metri quadrati con 3 milioni e 200mila abitanti) si possono centrare gli obiettivi di lotta all’inquinamento legati alla piantumazione degli alberi. Assimilazione di CO2, aumento della componente verde delle aree, abbattimento delle micidiali polveri sottili

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ALBERI IN CITTÀ

Una volta chiarito il perimetro di destinazione di “ForestaMi”, si passa al secondo punto cardinale. La risposta alla seguente domanda: dove si piantano gli alberi? Il comitato scientifico ha individuato diverse zone, compresi alcuni parcheggi mal riusciti, ovvero non utili e non utilizzati. Ma prima ancora ci sono ex scali ferroviari, aree dismesse da riqualificare, pezzi di periferie dove intervenire, come dice Renzo Piano, con la chirurgia urbanistica, che passa anche per gli alberi. 

E veniamo ai costi. Piantare un albero nella città metropolitana di Milano costa 500 euro se siamo in una zona dominata dal cemento, la metà se si sceglie un’area già verde. Poi ci sono i costi di manutenzione degli alberi: cento euro all’anno, a pianta, da mettere in preventivo. 

Inutile stare troppo a fare discorsi virtuali: tanti soldi, anche in una città in salute, ricca e molto attraente, nelle casse comunali non ci sono. O meglio: i soldi ci sono, ma non bastano. E dunque bisogna non sprecarli, spenderli con trasparenza e con il doppio livello della piantumazione (fase 1) e della manutenzione (fase 2). Guai a fare, in modo propagandistico, una cosa, ignorando l’altra. Ma visto che i soldi pubblici sono pochi e miracoli da moltiplicazione dei pani e dei pesci non sono pensabili, qui entra in gioco il fattore decisivo della battaglia Alberi in città, che a Milano si condensa nel progetto “ForestaMi”. Coinvolgere i privati. Tutti i privati. Singoli cittadini, comitati, associazioni, gruppi di quartiere e di comuni. Come sta già avvenendo e come spesso abbiamo raccontato sul nostro sito. E le aziende, come sponsor attivi, che non fanno solo mance alla città, ma se ne prendono cura. Solo con la spinta decisiva dell’alleanza tra amministrazione pubblica, cittadini e imprese, il progetto “ForestaMi” può uscire dal lungo elenco dei sogni del mondo sostenibile.

PIÙ ALBERI IN TUTTE LE CITTÀ ITALIANE 

“ForestaMi” è iniziato nel 2018 e finora, tra il Comune di Milano e i Comuni di Città Metropolitana, la stima è di 71.648 piante, che a marzo 2020 diventeranno 100mila. Ovviamente, la comunità di Non sprecare fa un gran tifo per Milano e per il suo ambizioso percorso verso il traguardo dei 3 milioni di alberi. Ma questo non ci basta. Noi vogliamo che l’esperienza di Milano, che seguiremo in tutti i suoi diversi passaggi, diventi anche una sorta di format da discutere e semmai imitare anche in altre città italiane. Se infatti il piano dovesse funzionare in Lombardia, per quale motivo non potrebbe essere replicato anche in altre regioni italiane?

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