Ogni anno, puntuale come un’orologio svizzero, il giorno dell’Immacolata appare nella piazza centrale di Trivento, piccolo borgo in provincia di Campobasso, l’albero di Natale che dal 2018 è considerato il più bello d’Italia. E’ un’opera d’arte, un lavoro straordinario di uncinetto, realizzato dalle donne più anziane del paese, che non sprecano nulla, a partire dagli avanzi di stoffe e tessuti. Un albero di Natale alto sei metri con la bellezza di 1.300 mattonelle quadrate di cotone, ognuna delle quali ha dietro una mano che l’ha tessuta e una storia che la racconta. Un albero molto imitato, anche all’estero (in Belgio, Brasile e Svezia), e in Italia.
L’uncinetto è arte di pazienza, costanza e calma, abilità silenziosa ma fatta apposta per essere socializzata, insegnata, tramandata da nonna a nipote, di madre in figlia. Quando a unire non c’erano i social-network, non era raro vedere gruppi di donne in cerchio, sedute, a sferruzzare veloci e determinate, dando vita a merletti, copritavola, coperte, passamaneria. Così come ancor meno raro era trovarle sedute sull’uscio in compagnia di tanti gomitoli e di piccoli ferri uncinati che, insieme a mani sapienti, sembrano gli ingredienti di una magia dal sapore vintage.
In effetti, forse, pensando all’arte del crochet, dell’uncinetto, ci può tornare in mente qualche ricordo di una nonna o di una mamma e i suoi pizzi, i centrotavola, le decorazioni sugli elettrodomestici: tanto old-fashioned quanto affascinanti. Proprio come Trivento, paese molisano di 4 650 abitanti in un’estensione di soli 73 chilometri, dove l’uncinetto è una tradizione più viva che mai, tanto da essere diventata “la città dell’uncinetto”.
La curiosa denominazione è arrivata dopo l’idea di una creativa, Lucia Santorelli, che ha deciso di chiamare a raccolta un gruppo di sferruzzatrici altrettanto creative per realizzare il tappeto ad uncinetto più lungo del mondo. Composto da 640 mattonelle di filato di un metro per un metro, ricopre l’intera scalinata San Nicola, 365 scalini che si dipanano dal borgo antico di Trivento fino alla centralissima Cattedrale. A rispondere all’appello, lanciato sui social, ben 800 persone da tutto il mondo che hanno contribuito con i loro uncinetti, entrando nel Guinness dei Primati e dando vita al primo gruppo di uncinetto su scala globale.
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Molise
Dopo il tappeto, infatti, un altro progetto a cui l’associazione “Un filo che unisce” ha lavorato sono gli addobbi natalizi per le strade della cittadina molisana: non solo enormi mandala in filato bianco appesi insieme alle luminarie, ma anche un coloratissimo albero di cotone, uno splendido e creativo patchwork di 6 metri, con un’armatura in ferro di circa 3, 5 metri di diametro.
Sono stati tantissimi i progetti similari coordinati dall’associazione. Alcuni in altre parti d’Italia, altri a Genk (Belgio), a Mora (Svezia) e Nova Prata, in Brasile.
E mentre a Genova si festeggia l’albero all’uncinetto più alto, nella cittadina marchigiana di Camerano, a una manciata di km da Ancona, l’albero crochet è stato realizzato raccogliendo la sfida virtuale, ed è arrivato come progetto finale di un corso di uncinetto frequentato a partire dall’estate. Centinaia di donne hanno preso parte alla realizzazione dell’albero di Natale sin dalla primavera, con uno slancio cooperativo, creativo ma anche emotivo.
Alla chiamata di Lucia e della sua “Un filo che unisce”, infatti, rispondono sempre tantissime persone da tutto il mondo, pronte ad offrire la loro conoscenza delle tecniche del crochet e il loro tempo per partecipare a questi progetti, così come tantissimi turisti arrivano alla “città dell’uncinetto” proprio per ammirare il gigantesco, e creativo, albero in cotone.
Trivento
L’arte dell’uncinetto, per Trivento, è diventata quasi un marchio, tanto da aver organizzato, nello scorso agosto, il cosiddetto Yarn Bombing Day, che oltre ad avere in programma opere di grandi artisti fatte con la tecnica dell’uncinetto, permetteva ad ogni partecipante di cercare un angolo del paese e di decorarlo sferruzzando a proprio piacimento e seguendo la propria creatività.
Con un risvolto solidale: tutte le mattonelle di filo e le opere in mostra, sono poi vendute per devolvere il ricavato in beneficenza all’associazione Famiglie SMA, onlus in prima linea contro l’atrofia muscolare spinale.
La grande forza del contenitore di esperienze che Lucia ha fornito è proprio questa: trasformare una tradizione antica e spesso solitaria come modo per incontrarsi, nel virtuale e nel reale, stringere rapporti di vicinanza, e perché no, amicizie, travalicando i confini fisici e consentendo di mantenere in vita il tessuto umano dei paesi, troppo spesso destinati ad oblio e spopolamento.
Alberi di Natale all’uncinetto in Italia
Moltissimi, in Italia, gli alberi gemelli all’uncinetto, fatti unendo gli sforzi degli abitanti e delle abitanti, cucendo insieme mattonelle di filato e pezzi di vita: a Favara, per esempio, dove un progetto tutto al femminile ha deciso di rivestire interamente un albero metallico a pianta esagonale, alto 6 metri, con mattonelle quadrate di lana di vari colori, messo a disposizione dai negozianti della principale piazza della cittadina in provincia di Agrigento, Piazza Cavour.
Restando in Sicilia, anche a a Monforte San Giorgio, nella cintura metropolitana di Messina, è stato allestito un albero fatto di 1800 piastrelle di lana all’uncinetto. Un gomitolo lungo più di 50.000 metri, interamente intrecciato dalle mani di quaranta donne monfortesi, così come la stella posta in cima, anch’essa realizzata con l’uncinetto.
Al di là dello stretto, invece, a Cropalati, in provincia di Cosenza, sono state cucite 1.650 mattonelle di lana per comporre l’albero di Natale della piazza del borgo. Un albero di Natale ecologico, realizzato interamente all’uncinetto con la collaborazione dei giovani e delle donne di Cropalati e dell’associazione OPUS.
Salendo ancora di qualche km e arrivando in Puglia, più precisamente in provincia di Brindisi, a San Pietro Vernotico, un’iniziativa lanciata a febbraio scorso dalla parrocchia San Giovanni Bosco aveva chiesto la collaborazione di tutti e tutte per realizzare un abero di Natale a uncinetto come quello di Trivento, paesino del Molise divenuto famoso proprio per l’albero realizzato con “piastrelle” di lana colorate. Inaugurato il 7 dicembre nella principale Piazza del Popolo, l’albero è alto 7 metri, lavorato da numerosissimi volontari e volontarie con il sostegno di imprenditori locali ed è intitolato a una vittima del Covid-19.
Spostandoci al nord, csperienze di alberi di Natale all’uncinetto le troviamo anche in Piemonte, a Lessolo, in provincia di Torino, e ad Arcisate, in provincia di Varese. A Lessolo, Piazza Valter Caffaro ospita il frutto del lavoro delle uncinettine, un gruppo di signore appassionate di uncinetto e lavori a maglia che ha deciso di impiegare il tempo del lockdown a cerare mattonelle quadrate per reinventare il simbolo del Natale per eccellenza.
Ad Arcisate, invece, settanta tra volontari e volontarie, coordinati dalla Pro loco e dal Comune, hanno sferruzzato per ore per realizzare circa 3500 mattonelle all’uncinetto per le decorazioni del paese, tra cui un bellissimo albero di Natale che ne adorna la piazza principale.
Montone di Mosciano Sant’Angelo
(Si ringrazia Trigno Web per l’immagine in evidenza//Photocredits: Trigno Web)
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