L’albizia (nome botanico Albizia jubrissin) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Fabaceae, originaria della zona tropicale di Africa, Asia e Australia. Il nome nasce da Filippo degli Albizzi, il naturalista fiorentino che introdusse l’albizia in Europa, da Costantinopoli, verso la metà del Settecento. Per le caratteristiche di morbidezza dei suoi fiori, è conosciuta anche come “l’albero della seta”.
Esposizione e clima
Ama le posizioni soleggiate. Resiste bene alla siccità, ma va ben protetta dal vento, dai carichi di pioggia e di neve.
Terreno e cure colturali
L’albizia ha bisogno di un terreno ben drenato e non troppo pesante. Una precauzione molto importante: la pianta è tossica per gli animali domestici. Il pH ideale è leggermente acido o neutro.
Annaffiature
Nei primi periodi dopo la piantagione, è importante mantenere il terreno umido, ma senza ristagni d’acqua. Una volta che la pianta è ben radicata, l’albizia è abbastanza resistente alla siccità e richiede solo irrigazioni occasionali durante l’estate, se il clima è particolarmente secco.
Semina e fioritura
L’albizia va piantata con i semi, non troppo interrati e coperti leggermente con uno strato di terriccio. Sono importanti due cose. La prima: mantenere una distanza di circa 5 centimetri tra i semi per evitare che le piantine si sovraffollino. La seconda: poiché i semi hanno una buccia dura che può impedire una germinazione veloce è consigliato fare un pre-trattamento. Basta immergerli in acqua calda (non bollente) per circa 24 ore. Questo ammorbidirà la buccia e favorirà la germinazione. Quanto alla fioritura, l’albizia è famosa per i suoi fiori rosa, simili a una seta, che sbocciano in estate. La pianta può crescere fino a 6-12 metri di altezza, ma solitamente ha una forma a chioma larga e semi-globosa.
Problemi e rimedi
La pianta può essere attaccata da parassiti come gli afidi le cicaline deformano le foglie, le macchiano e fanno crescere la muffa, oppure come la mosca bianca, un altro insetto che succhia la linfa e produce melata, riducendo la salute generale della pianta. Poi ci sono i rischi di malattie fungine come l’oidio, un fungo che provoca una polverosità bianca sulle foglie, e il marciume radicale che arriva quando l’albizia è esposta a eccessi di acqua o a suoli poco drenanti. Per questi problemi si consiglia di iniziare prima trattamenti a base di antiparassitari naturali, per poi passare, se necessario, a specifici prodotti industriali.
Leggi anche:
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.