A Ventimiglia lo considerano un eroe. In realtà, Alessandro Foretti, 80 anni è soltanto uno dei milioni di volontari che vivono il problema dei migranti da tutt’altra prospettiva rispetto a quella che siamo abituati a percepire. e si danno da fare per aiutarli.
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ALESSANDRO A 80 ANNI CUCINA 200 PASTI AL GIORNO AGLI IMMIGRATI
Ventimiglia è una città di frontiera simbolo delle parole vuote che girano attorno all’immigrazione e dei problemi reali. Qui si ammassano migliaia di immigrati, di qualsiasi genere, che sono arrivati in Italia, sbarcando sulle nostre coste e spesso grazie ai criminali che controllano questo mercato, e diretti verso la Francia e la Germania, dove hanno già un pezzo di famiglia. Ma il governo francese, così bravo a dare lezioni di democrazia e di tolleranza agli italiani, ha chiuso le porte a questi immigrati che premono alle sue frontiere, e così Ventimiglia è diventata un gigantesco parcheggio di esseri umani. Spesso privi di cibo e di assistenza. Ad aiutarli ci pensa anche Alessandro, volontario della Caritas, che ogni giorno prepara per loro ben 200 pasti. Alessandro si schernisce rispetto ai suoi meriti e ricorda di essere nato in tempi di guerra, ma le persone che sono abituate a mangiare i suoi piatti lo considerano un padre. E lo chiamano papà. Resta solo una domanda: che cosa succederebbe a Ventimiglia se non ci fosse un presidio come la mensa per gli immigrati organizzata dalla Caritas?
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