Alice deve chiudere la pasticceria perché è diventata madre

Alla gioia per la maternità, corrisponde il dolore per la fine di una bella avventura artigianale. Una storia simbolica del gender gap

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La pasticceria Speculoos era diventata un’istituzione per gli abitanti di Martignano, una frazione di Trento. Tutto grazie al lavoro e alle capacità professionali di Alice Serafini, 32 anni, pasticciera cresciuta alla scuola di grand chef, come Eneko Atxa, in Italia e all’estero. Ma l’incantesimo si è spezzato e la Speculoos ha chiuso i battenti. Non per il caro-affitti e tantomeno per mancanza di clienti, ma semplicemente Alice è diventata mamma, e come tante donne-lavoratrici ha dovuto scegliere. O la famiglia, e innanzitutto il bambino, o il lavoro.

Così per la giovane donna alla gioia della maternità si è abbinato il dolore per la chiusura di un’altra sua creatura. Una scelta obbligata, con certo voluta, perché Alice ha fatto due conti e ha realizzato che non aveva un’alternativa. Non esiste alcuna protezione per casi come il suo e l’unico aiuto dello Stato è un’indennità di soli cinque mesi. Non basta neanche a pagare le spese di affitto e le bollette del locale. Inoltre la pasticciera è un lavoro fisico, che impone la presenza nel laboratorio, e lo smart working non esiste, come sono insufficienti gli aiuti per accudire il bebè. Alla fine Alice si è arresa, e ha chiuso la saracinesca di Speculos, dicendo di <avere scelto la famiglia, un lavoro a tempo pieno>. 

Fonte immagine di copertina: Facebook

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