ALIMENTAZIONE SANA A SCUOLA –
Siamo ancora in piena estate ma settembre si avvicina e con esso la riapertura delle scuole. Tornati tra i banchi i vostri figli ricominceranno a mangiare merendine e patatine acquistate alle famose “macchinette”. Ma quest’anno, forse, troveranno una sorpresa: da tre parlamentari del Pd, Umberto D’Ottavio, Massimo Fiorio e Luigi Dallai, hanno recentemente presentato una proposta di legge per vietare la vendita del junk food (letteralmente cibo spazzatura) nei distributori automatici per favorire un’alimentazione sana a scuola. Se il testo dovesse passare verrà imposto agli esercenti di rifornire i distributori automatici con cibi sani, freschi e naturali. Nel mirino, come si legge nella proposta, ci sono “alimenti e bevande contenenti un elevato apporto di acidi grassi saturi, acridi grassi trans, zuccheri semplici aggiunti, sodio, nitriti e nitrati utilizzati come additivi, dolcificanti, teina, caffeina, taurina”.
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COMBATTERE L’OBESITÀ A SCUOLA –
A dover sostituire i cibi inseriti nella lista nera, che sarà stilata da un tavolo interministeriale, tra Salute, Agricoltura e Istruzione, saranno lo yogurt, il latte, la frutta, la verdura fresca, i biscotti integrali e la marmellata biologica. Ma non solo, si sta pensando di introdurre anche la frutta secca che è fonte di calorie e grassi buoni. L’iniziativa legislativa, per stessa ammissione dei tre deputati, è stata sollecitata dagli allarmanti dati diffusi dal ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità e il ministero dell’Istruzione, secondo i quali i bambini italiani sovrappeso sono in proporzione di più dei loro pari età europei. Nella fascia d’età tra gli otto e i dieci anni i ragazzini «in carne» nostrani arrivano al 25%.
LEGGE CONTRO MERENDINE A SCUOLA –
La scuola per adempiere alla sua missione deve riuscire prima di tutto ad educare e quando è necessario correggere degli atteggiamenti sbagliati. Purtroppo, come spiega il deputato Massimo Fiorio al Corriere della Sera “quasi la metà dei genitori non collega il comportamento alimentare con lo stato di salute. Per questo meglio intervenire tra i banchi di scuola, dove è più facile ingurgitare calorie «cattive» comprando qualcosa con pochi spiccioli al distributore”. In alcuni istituti, grazie alla riforma la Buona scuola, sono già presenti distributori “salutari”. La speranza è che al più presto la promozione di un’alimentazione sana non sia frutto solo di una tanto sporadica quanto illuminata iniziativa ma che si trasformi nella regola. La scuola deve imparare ad educare non solo le menti ma anche le abitudini alimentari dei nostri figli.
PER APPROFONDIRE: Oreegano, la community che promuove una corretta informazione sulla sana alimentazione
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