Altea: benefici, usi e controindicazioni

Una pianta utile per gastriti e infiammazioni del cavo orale. Si utilizzano radice, foglie e fiori

Altea benefici, usi e controindicazioni

Cos’è

L’altea – nome Botanico althaea officinalis – è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Malvaceae che può raggiungere un’altezza anche di 1 metro e 50 centimetri. Ha una radice carnosa, lunga a fittone, e un fusto eretto e tondo. I suoi fiori sono bianchi o rosa, a cinque petali, raggruppati all’ascella fogliare. Arrivano a fine primavera e vanno avanti fino al termine dell’estate. Non è un caso, come vedremo, che il nome della pianta derivi da un termine greco – àlthos – che significa curare, guarire.

Dove cresce

Questa pianta è molto diffusa, anche in Italia, e cresce in particolare nelle zone umide temperate e nei terreni salini. Nella nostra penisola è particolarmente presente nel centro-nord dell’Italia. Nel resto del mondo si trova, invece, in gran parte dell’Europa; in Tunisia e Algeria per quanto riguarda il Nord Africa; in Asia e in Siberia centrale. In tutti i casi, non è raro trovarla lungo i canali ed i fossi e radente gli argini dei fiumi.

Quando si raccoglie

Le parti utilizzate dell’altea sono la radice, le foglie e i fiori. Le radici si raccolgono tra ottobre e novembre (a partire dal suo secondo anno di età), i fiori, i germogli e le foglie invece da maggio fino alla fine di agosto.

Come si conserva

Per conservare l’altea bisogna raccoglierla (a partire dal suo secondo anno), quindi procedere con la rimozione delle radichette eventualmente presenti ai lati. Per quanto riguarda le foglie, queste vanno raccolte prima della fioritura e vanno recise insieme al picciolo.

Per farla essiccare correttamente, dopo averle decorticate, tagliate le radici in pezzi piuttosto piccoli e mettetele a seccare a non meno di 40 gradi. Fatto questo, potete conservare l’altea in barattoli di vetro perfettamente puliti e asciutti posti in un luogo non umido e lontano da fonti di calore e dalla luce diretta del sole.

Proprietà

L’altea ha diverse proprietà, a partire dalla sua azione emolliente e lenitiva. Si può utilizzare, con buoni risultati, per una serie di problemi, come per esempio:

L’efficacia dell’altea è dovuta principalmente all’alto contenuto di mucillagini, particolarmente presenti nelle radici. Queste sostanze esercitano un’azione lenitiva, emolliente e calmante sulle mucose, soprattutto quelle delle vie respiratorie, nelle quali sono in grado di ridurre irritazioni e infiammazioni. Inoltre, le mucillagini dell’altea agiscono in modo benefico sulle mucose dell’apparato digerente, proteggendole e favorendo il sollievo da disturbi come bruciori di stomaco o gastriti.

Grazie alle sue proprietà, la pianta viene ampiamente utilizzata per trattare tosse, infiammazioni della gola e problemi digestivi. Le sue radici venivano fatte masticare ai neonati nel periodo in cui iniziavano a spuntare i primi dentini.

L’altea viene citata perfino da Dioscoride (nel I sec d.C) nel “De medicinali materia“, opera nella quale il medico e botanico greco la consiglia per trattare alcuni disturbi delle vie respiratorie e dell’apparato urinario. E, più in particolare, per la cura di ascessi e ferite.

Come si usa

Con le foglie e i fiori si può preparare un infuso con il seguente dosaggio: 1 cucchiaino delle parti della pianta per una tazza d’acqua, da bere per tre volte al giorno. Invece con una manciata di radice in un litro d’acqua, bisogna andare in ebollizione per 10 minuti, lasciare raffreddare e poi usare per lavaggi e gargarismi.

Si può sfruttare anche come idratante per la pelle per la sua capacità lenitiva. Nel caso di mani screpolate, si può preparare un decotto facendo bollire per 10 minuti 50 g di radice di Altea in 400 ml circa di acqua. Una volta tiepido, basta filtrare il composto e immergere le mani arrossate per una ventina di minuti, massaggiando delicatamente.

L’altea è più nota per le sue proprietà medicinali, ma può essere utilizzata anche in cucina. Le foglie più giovani e fresche si possono aggiungere alle insalate e essere mangiate crude. Quelle più “vecchie” possono essere lessate e gustate al pari degli spinaci, quindi passate in padella con olio o burro e un pizzico di peperoncino. In quanto alla radice, infine, si può lessare in acqua bollente, scolare, asciugare bene e friggere. Anche i fiori trovano utilizzo in cucina, perlopiù per decorare i piatti o arricchire di colore le insalate.

Controindicazioni

La pianta si considera generalmente sicura, ma bisogna tenere a mente un aspetto. Tra le controindicazioni dell’altea c’è il fatto che le mucillagini in essa presenti possono interferire con l’efficacia di alcuni farmaci. In particolar modo, le mucillagini provocano una riduzione dell’assorbimento intestinale dei carboidrati. E, da qui, potrebbe verificarsi una riduzione dell’assorbimento dei farmaci che, eventualmente, si assumono contemporaneamente. Meglio distanziarne l’assunzione di almeno 2-3. E, ancor meglio, informare il proprio medico qualora si voglia consumare la pianta in concomitanza con una cura farmacologica.

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