La Commissione europea si è detta preoccupata che l’Italia non abbia attuato correttamente la normativa UE in materia di responsabilità ambientale, per cui i cittadini italiani non godrebbero di una tutela sufficiente. Su raccomandazione del commissario per l’Ambiente Janez Potocnik, la Commissione sta per inviare un parere motivato complementare per chiedere all’Italia di adeguare in tal senso la propria legislazione. Se l’Italia non risponderà entro due mesi, la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia europea.
La direttiva sulla responsabilità ambientale stabilisce un quadro giuridico per questa materia in base al principio "chi inquina paga", con l’obiettivo di prevenire e di riparare i danni ambientali. Le persone fisiche e giuridiche che esercitano le attività elencate nella direttiva, o effettuano i controlli, sono oggettivamente responsabili dei danni che causano all’ambiente con la loro attività. Tali danni comprendono i danni ai corpi idrici, alle specie e agli habitat naturali protetti, e al terreno.
Sebbene molte disposizioni della direttiva siano state correttamente recepite, la Commissione mostra perplessità in merito alla mancanza di responsabilità oggettiva e alla possibilità lasciata agli operatori di utilizzare la compensazione finanziaria, anziché riparare il danno.
Ecoseven
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