Anche in Lombardia i tagli alla casta partono dal futuro

Una riduzione immediata dello stipendio dei consiglieri regionali pari al 10% e l’abolizione di vitalizi e liquidazioni dalla prossima legislatura (sull’esempio di quanto fatto dal Senato). Questo il contenuto del progetto di legge uscito ieri dalla commissione bilancio di Regione Lombardia. “Un forte segnale di austerità che farà risparmiare un milione l’anno”, commenta la Lega. Ma […]

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Una riduzione immediata dello stipendio dei consiglieri regionali pari al 10% e l’abolizione di vitalizi e liquidazioni dalla prossima legislatura (sull’esempio di quanto fatto dal Senato). Questo il contenuto del progetto di legge uscito ieri dalla commissione bilancio di Regione Lombardia. “Un forte segnale di austerità che farà risparmiare un milione l’anno”, commenta la Lega. Ma le rendite già maturate non si toccano. E il divieto di cumulo dei vitalizi non passa. Un’operazione che neutralizza la legge di iniziativa popolare sostenuta dal Movimento 5 stelle, un progetto che avrebbe fatto risparmiare dieci volte tanto.

Il progetto di legge uscito oggi dalla commissione Bilancio e Affari istituzionali prevede un taglio del 10% sulle indennità di funzione. Un risparmio di 640mila euro per stipendi mensili che possono superare i dieci mila euro. Abolito anche il rimborso spese per attività connesse al mandato, con un ulteriore risparmio di 370 mila euro. Per la legislatura in corso è tutto qui. Sì, perché il taglio dei vitalizi e delle liquidazioni a fine mandato riguarderanno i futuri consigli regionali. Al sicuro anche le ‘pensioni’ degli ex consiglieri, un privilegio che in Lombardia costa 8 milioni l’anno. A ottobre la Regione ha speso 575.736 euro per i vitalizi degli ex che hanno raggiunto i 60 anni. Pd, Sel e Idv hanno proposto un emendamento per alzare a 65 anni l’età per la riscossione dell’assegno: bocciato. “Toccando i vitalizi già maturati si andrebbe incontro a chissà quanti ricorsi”.

Questo il ragionamento che ha messo tutti d’accordo, congelando un emendamento del Pd che propone un “contributo di solidarietà” del dieci per cento sui vitalizi degli ex consiglieri. Rimane in sospeso anche la proposta dell’Idv di vietare il cumulo del vitalizio con altri trattamenti retributivi o pensionistici. Niente di grave, la soddisfazione per il risultato rimane: “Con l’approvazione di questo progetto di legge diamo un forte segnale di austerità”, ha commentato il capogruppo della Lega in Regione Stefano Galli, vantando il milione risparmiato sui 18 spesi ogni anni per gli stipendi dei consiglieri. Strano. Dei tre progetti di legge discussi in questi mesi dal comitato consiliare sui costi della politica, quello del Carroccio era l’unico che lasciava intatti vitalizi e liquidazioni, limitandosi al taglio del 10% sull’indennità.

Alla faccia di “Roma ladrona”. Insomma, quando si tratta delle proprie tasche i tagli costano fatica. E c’è chi è pronto a giurare che se un gruppo di cittadini sostenuto dal Movimento 5 stelle non avesse presentato una legge di iniziativa popolare “non avrebbero tagliato nemmeno quel poco”. A dirlo sono gli stessi promotori del progetto di legge ‘Zero Privilegi’, e le date sembrano confermare. In una conferenza stampa del 16 giungo scorso il comitato di cittadini ‘Zero Privilegi’ annuncia la raccolta di firme per un progetto di legge che promette un risparmio di dieci milioni sui costi della politica regionale. Bastano 5mila firme per obbligare il Consiglio a votarlo. Ma al Pirellone la politica corre ai ripari. Le tre proposte di Pdl, Lega e Pd arrivano già a fine giugno, limitando il taglio dello stipendio al 10% . Nel progetto ‘Zero privilegi’ il taglio è del 50%, e un altro 50% verrebbe tolto alla diaria di cui godono i consiglieri. “Con 50 milioni risparmiati in una legislatura, la nostra legge garantirebbe 200 medici in più nei pronto soccorsi”, viene spiegato ai banchetti, che nei mesi estivi raccolgono più di 10mila firme. “Hanno firmato anche elettori della Lega”, racconta Ettore Soffientini del comitato promotore.

Ma in Regione la precedenza viene data ai progetti dei partiti, neutralizzando di fatto quello di iniziativa popolare. “Sono stati costretti a darsi da fare”, commentano oggi quelli di ‘Zero privilegi’, “bocciare la nostra proposta senza proporre altro avrebbe fatto infuriare l’opinione pubblica”. Il testo approvato in commissione approderà in Consiglio il 6 dicembre. Quasi due mesi prima della data prevista per il voto della Zero Privilegi, che non arriverà in aula prima di fine gennaio ed essere, con tutta probabilità, respinta. Uno sforzo vano, dunque? La risposta l’ha data oggi il consigliere del Pd Angelo Costanzo: “Nell’operare questi tagli siamo stati spinti dai cittadini”, ha ammesso, “se così non fosse, ci saremmo mossi prima”.

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