Ancora un ciclista assassinato. Quando finirà questa strage?

Nello stesso giorno in cui il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, inaugurava in pompa magna la più grande pista ciclabile della città, una ragazza di appena 17 è stata travolta e uccisa mentre faceva una semplice gita in bicicletta in compagnia di una ventina di amici. E’ accaduto a Casalmaiocco, in provincia di Lodi, sulla strada provinciale […]

Nello stesso giorno in cui il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, inaugurava in pompa magna la più grande pista ciclabile della città, una ragazza di appena 17 è stata travolta e uccisa mentre faceva una semplice gita in bicicletta in compagnia di una ventina di amici.

E’ accaduto a Casalmaiocco, in provincia di Lodi, sulla strada provinciale 159: Altea Trini, studentessa diciassettenne, si godeva la sua domenica all’aria aperta con un gruppo di scout, in fila indiana. Improvvisamente sul gruppo è piombata una Range Rover guidata da un cinquantenne che ha tentato inutilmente di evitare i ragazzi, ma è piombato su Altea, che chiudeva la fila. La ragazza ha fatto un volo di 50 metri, ed è morta sul colpo. Non è ancora chiaro se il conducente del Suv fosse ubriaco, la cosa sicura invece è l’alta velocità alla quale procedeva.

Tutti auspicano un aumento dell’uso delle biciclette; tutti, a partire dal capo del governo, lo incoraggiano, ma in Italia continua la strage degli innocenti, i ciclisti travolti dalle auto. Dall’inizio dell’anno siamo già a 217 vittime, e non ci sono iniziative per porre fine a questi omicidi sulla strada. Sul sito www.salvaciclisti.it compare una lettera indirizzata al premier, al presidente della Repubblica e al ministro degli Interni, dove tra l’altro si scrive: «Eppure esistono leggi, studi, buone pratiche messe in atto in altri paesi, tecnologia, per fermare la strage dei ciclisti». Non farlo significa esserne complici. E’ una lettera che sottoscriviamo, e continueremo a segnalare le contraddizioni di un Paese dove ormai si vendono più biciclette di automobili, ma andare in bici è sempre più un rischio. Un rischio mortale.

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