L’angelica (Angelica Archangelica) è una pianta erbacea perenne, che cresce fino all’altezza di due metri. Si presenta con il fusto e le foglie grandi, triangolari e frastagliate, e fiori a forma di ombrello, di colori che vanno dal bianco al verdognolo.
Indice degli argomenti
Dove si trova
Originaria dell’Asia settentrionale e dell’Europa, l’angelica cresce nelle zone montane ad alta quota e nelle aree umide, soprattutto vicino ai ruscelli.
Raccolta e conservazione
Dell’angelica si utilizzano le radici, le foglie e i semi, che si possono iniziare a raccogliere dopo due anni di vita della pianta. Le radici si raccolgono in primavera e in autunno; foglie e semi da maggio a settembre. Le foglie e le radici vanno fatte essiccare in modo naturale, al sole, e poi vengono conservate in sacchetti di tela.
Componenti chimiche
L’angelica è ricca di cumarine e nelle radici contiene:
- flavonoidi
- tannini
- sostanze resinose
- acidi caffeici
- un olio essenziale ricco di limonene e vari terpeni. La concentrazione di olio essenziale nelle radici dipende dal tipo di pianta.
Proprietà
L’angelica è un ottimo rimedio naturale per:
- Dolori mestruali
- Mal di testa
- Aumentare l’appetito
- Favorire la digestione
- Flatulenza e gonfiore dello stomaco
- Crampi gastrointestinali
Usi
L’angelica può essere utilizzata in numerose modalità, sia in cucina per realizzare dessert, infusi e liquori che sotto forma di tintura madre per favorire il benessere dell’intestino. Per non parlare dell’olio essenziale dalle innumerevoli proprietà benefiche: nell’aromaterapia è utilizzato per ridurre lo stress e per combattere la nausea, è impiegato per fare massaggi rilassanti e persino per profumare gli ambienti. Inoltre gli estratti di angelica sono impiegati per favorire la digestione. Insomma, mille e più usi per questa pianta del benessere!
Infuso di angelica
Per preparare l’infuso con l’angelica, mettete in infusione 5 grammi di foglie in un litro di acqua bollente. Fate riposare per dieci minuti, e bevetene due tazze al giorno per esempio durante la settimana che precede le mestruazioni.
Controindicazioni
La prima controindicazione riguarda il rischio di confonderla con lo spondiglio o con la cicuta, che sono entrambe ombrellifere, ma molto pericolose. Inoltre si sconsiglia l’uso di questa pianta quando si è in gravidanza o nella fase dell’allattamento. E bisogna tenere presente le possibili interazioni se si assumono farmaci anticoagulanti, antipertensivi, estrogeni e contraccettivi orali.
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