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ANIMALI LIBERI DALLE GABBIE
Gli animali da allevamento sono stati liberati dalle gabbie con un voto quasi unanime del Parlamento europeo: 558 deputati a favore, solo 37 contrari e 85 astenuti. Non c’è stato verso così di contenere l’onda lunga di una battaglia popolare iniziata già nell’anno di grazia 2018, quando è stata la lanciata la raccolta di firme End the cage age. Basta animali in gabbia.
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QUANTI SONO GLI ANIMALI ALLEVATI IN GABBIA?
Al momento vivono nella gabbie circa 300 milioni di animali. In maggioranza si tratta di vitelli, maiali, conigli, galline, quaglie, anatre e oche: soffrono incollati, uno sull’altro, nell’indifferenza degli allevatori. In questi anni la raccolta di firme per End the cage age è stata sottoscritta in 18 stati dell’Unione europea da 1,4 milioni di cittadini, e sono scese in campo ben 170 associazioni di volontari ( 21 italiane), impegnate nella difesa della vita degli animali. E per condizioni più dignitose di quelli che vengono allevati specificamente per poi andare al macello.
I DANNI PER GLI ANIMALI IN GABBIA
Gli animali stipati in gabbia fanno una sola cosa: ingrassano. Per il resto, come dimostrano diverse ricerche scientifiche, subiscono tutti i danni di questo isolamento così spietato. Non hanno relazioni tra di loro, soffrono, e devono completamente rinunciare alle loro più elementari abitudini. Le galline, per esempio, sono fatte geneticamente per razzolare, appollaiarsi e fare i bagni di polvere: cose che diventano impossibili nel momento in cui sono chiuse in una grande gabbia, una accanto, o sopra, all’altra. Le scrofe, in gabbia, fanno fatica a riprodursi e a reggere, fino alla fine, una naturale gravidanza. I conigli non possono andare a caccia di cibo, scavare e nascondersi. Da qui il loro stress che sconfina nella depressione.
GABBIE, LE RESPONSABILITÀ DEGLI ALLEVATORI
Ma la battaglia per chiudere le gabbie dove vivono gli animali da allevamento non è certo finita con il foto del Parlamento europeo. Ci sono ancora tanti passaggi sui quali vigilare e farsi sentire, anche perché non mancheranno i tentativi di boicottare la decisione presa a Strasburgo. Innanzitutto bisognerà controllare che la Commissione rispetti la scadenza per introdurre una specifica legislazione che imponga l’eliminazione delle gabbie per animali da allevamento in tutti i paesi dell’Unione. Poi gli allevatori avranno quattro anni di tempo, non poco, per adeguarsi e studiare le necessarie alternative. Intanto, non ci saranno più sperequazioni tra i paesi nei quali l’allevamento in gabbia (più economico) è consentito e quelli dove non è consentito. Infine, bisognerà stare attenti che la filiera della carne non faccia qualche brutto scherzo. E con la scusa della chiusura delle gabbia da allevamento non imponga un significativo aumento dei prezzi che poi pagherebbero i consumatori.
FRASI CELEBRI SUGLI ANIMALI IN GABBIA
La gabbia per gli animali ha sempre alimentato molte suggestioni, poetiche e narrative. Tra queste una delle più intense, per potenza del pensiero e sintesi della descrizione, è firmata dal pittore Vincent Van Gogh: «Un uccello chiuso in gabbia sa perfettamente che c’è qualcosa per cui egli è adatto, sa che c’è qualcosa da fare, ma che non può fare: che cosa è? Non se lo ricorda bene, ha delle idee vaghe e dice a se stesso: “gli altri fanno il nido, i loro piccoli e allevano la covata”. Poi sbatte la testa contro le sbarre della gabbia, ma la gabbia rimane chiusa e lui è pazzo di dolore».
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