Attacchi di panico: cause, cure e prevenzione

Camminare, respirare in modo profondo e fare un automassaggio. Le tisane che possono essere utili

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Cosa sono

Gli attacchi di panico si traducono in un’improvvisa, e immotivata, comparsa di un senso di ansia, disagio, timore.Di solito sono saltuari e rari, se invece diventano più frequenti si entra nel mondo di una vera e propria patologia psichiatrica, il disturbo da panico, molto diffusa (con lo spreco di medicinali spesso inutili) e fonte di sofferenza per le persone che ne sono vittime, con un netto peggioramento della loro qualità della vita.Gli italiani che hanno avuto attacchi di panico almeno una volta nella vita sono 8,5 milioni, mentre quando l’ansia e gli attacchi di panico diventano fisiologici si parla di agorafobia. L’agorafobia è appunto questo: il timore per gli spazi aperti, affollati, dove ci sentiamo quasi circondati. O anche per luoghi a noi poco familiari, dove non ci sentiamo al sicuro. Ovviamente, non tutti i tipi di questi fenomeni hanno la stessa intensità, ma con l’agorafobia si può arrivare anche alla decisione di non uscire di casa ed evitare qualsiasi  mezzo pubblico.

Si chiama “Agorafobia” ed è un disturbo caratterizzato da ansia e attacchi di panico che si innesca quando ci si trova in determinate situazioni in cui si ha la sensazione di poter rimanere intrappolati. Sebbene il significato letterale del termini sia “paura degli spazi aperti”, gli effetti di questo disturbo si manifestano anche in condizioni diverse: ad esempio mentre ci si trova in vacanza lontano da casa, in ascensore o semplicemente mentre si fa la fila in banca. Tutte le situazioni tipiche del viaggio, dalla partenza allo stare insieme agli altri fino alla cena al ristorante o alla coda per visitare i musei possono improvvisamente diventare una fonte di ansia, stress e panico.

Come si manifestano

Ma non solo. Anche guidare in autostrada, attraversare un ponte o salire su un treno o un aereo possono scatenare il panico. L’idea stessa di dover affrontare queste situazioni innesca a sua volta una paura della paura, la cosiddetta ansia anticipatoria, che porta il soggetto che soffre di questo disturbo ad evitare la situazione che lo mette in disagio. E la rinuncia a vivere tante situazioni a poco a poco si trasforma in un fastidio pesante non solo per chi soffre di agorafobia ma anche per la sua famiglia e chi gli è vicino. Spesso succede che, colui che soffre di questo disturbo ha bisogno di avere sempre accanto a sé un familiare o un amico che lo rassicuri e che lo accompagni ovunque. Una situazione che il più delle volte porta ad una condizione di totale dipendenza dagli altri anche per poter svolgere le più semplici attività quotidiane.

Si tratta di un disturbo che riguarda soprattutto le donne ma che non esclude gli uomini e la cui comparsa si verifica intorno ai 25 anni d’età. In genere si manifesta con sintomi specifici quali un’improvvisa sensazione di soffocamento, nausea, battito cardiaco accelerato, sensazione di svenimento, giramenti di testa, sudorazione fredda e una incontrollabile paura di morire da un momento all’altro. Le donne che soffrono di agorafobia e che hanno un bimbo molto piccolo, possono avvertire ancora di più il senso di timore, ansia e panico proprio per il fatto di dover proteggere il proprio piccolo. L’agorafobia in questo caso può manifestarsi come uno stato di ansia nel momento in cui la donna si ritrova da sola fuori casa con il proprio figlio. Il timore, solitamente, è legato a una percezione di pericolo del tutto immotivata, come se da un momento all’altro possa accadere qualcosa di brutto al bambino senza che nessuno riesca a prestare aiuto.

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Cure e trattamenti

Nel 2022 sul British Medical Journal è stata pubblicata una metanalisi molto completa, che ha preso in esame quasi 90 studi e una platea di oltre 10 mila pazienti trattati. Gli autori hanno classificato i medicinali più efficaci contro gli attacchi di panico. In primo luogo gli antidepressivi, e in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri, di cui fanno parte paroxetina e escitalopram), efficaci per due pazienti su tre. Poi ci sono gli ansiolitici (come il lorazepam), ancora più efficaci degli antidepressivi, ma con la controindicazione di portare all’assuefazione e all’abuso. In genere, viene sempre suggerito di abbinare alla terapia farmacologica anche un calendario di sedute di psicoterapia cognitivo comportamentale. In questo modo si imparano tecniche di rilassamento, con meditazione, ipnosi, attività fisica, respirazione lenta, profonda e costante.

Cosa impara il paziente con la psicoterapia

Attraverso la psicoterapia, al paziente che soffre di attacchi di panico si insegnano fondamentalmente tre cose, preziose per evitare che gli episodi si possano ripetere.

  • Come non evitare le situazioni e le circostanze che possono provocare gli attacchi di panico. Per esempio. come superare la paura di volare.
  • Come riconoscere i casi nei quali le paure non possono avere conseguenze negative. Un conto è avere paura, un’altra cosa è pensare a conseguenze che non hanno alcun fondamento nella realtà.
  • Come rilassarsi con la respirazione giusta e con altre tecniche che generano rilassamento.

Sintomi

L’attacco di panico ha sintomi simili a quelli causati dall’agorafobia, ma anche specifici.

  • Vampate di calore o brividi
  • Giramento di testa, nausea, sensazione di svenimento
  • Aumento della sudorazione
  • Tremori e dolori al petto
  • Fiato corto e formicolio
  • Aumento della frequenza cardiaca

Come fermare attacchi da panico

E questa paura immotivata della madre, di certo non ha un effetto positivo sul bimbo. Soprattutto se molto piccolo, il bambino non ha ancora la capacità di interpretare il mondo che lo circonda e quindi fa costantemente ricorso alla madre e agli stati d’animo che legge sul suo volto. Questo significa che un atteggiamento spaventato della madre sicuramente provocherà lo stesso effetto anche su di lui portandolo a sviluppare insicurezza e paura. Questo disturbo può riguardare un periodo particolare della vita e scomparire spontaneamente una volta venuta meno la causa che l’ha scatenato oppure se non preso in seria considerazione può progredire e crescere fino a diventare molto pesante da gestire. In quest’ultimo caso è necessario farsi aiutare da un esperto in modo da individuare la causa del problema e scegliere il percorso terapeutico esatto.

Rimedi

Se si tratta di un disturbo transitorio dovuto ad esempio a una situazione personale molto stressante, anche i semplici rimedi naturali possono rivelarsi un utile aiuto:

  • La Melissa grazie alle sue proprietà ansiolitiche può rivelarsi utile in caso di attacchi d’ansia: provate a prepararne un infuso
  • E poi ancora il biancospino, la camomilla e la valeriana: hanno tutti un’azione calmante e sedativa
  • Evitate invece cibi e bevande eccitanti come cacao, caffè e alcolici
  • Cercate inoltre di svolgere quotidianamente un po’ di attività fisica senza però affaticarvi troppo
  • Abbiate cura di voi stessi
  • Infine, non rimanete troppo tempo davanti la televisione ma cercate di mantenere i contatti con gli amici e i parenti e lasciatevi coinvolgere in qualche attività

Quanto durano gli attacchi di panico

In genere gli attacchi di panico durano dai 5 ai 20 minuti, ma possono andare avanti anche per un’ora sulla base di una reazione emotiva che amplifica i sintomi. E quando i rimedi per fermare l’attacco di panico non vengono messi in atto oppure non risultano efficaci. Durante il periodo dell’attacco di panico, chi ne soffre ha un disagio enorme, e arriva persino a sentirsi in pericolo di vita.

Cosa fare in caso di attacchi di panico

Nel caso di attacchi di panico, non bisogna fare finta di nulla, ignorare la scossa che stiamo subendo e andare avanti come se nulla fosse. Piuttosto, meglio non perdere la calma e concentrarsi su poche, ma essenziali cose da fare.

  • Una passeggiata. Camminare all’aria aperta è un modo ideale per fermare l’attacco di panico. Bastano anche pochi passi e una boccata d’aria.
  • Respirare in modo profondo. Inspirando dalle narici, dilatando il torace, fino a quando l’aria non arriva alla pancia, rilassando gli addominali. Poi trattenere il respiro per qualche secondo, espirare lentamente, sollevare il diaframma. e ripetere per cinque-sei volte.
  • L’automassaggio. Bagno caldo, con massaggio a gambe e piedi, andando su e giù per una decina di volte. Il rilassamento muscolare e il calore servono ad allentare le tensioni.
  • Tisane utili. Basta dell’acqua bollente e un paio di cucchiaini per preparare una tisana con melissa, fiori di biancospino e camomilla. Tutto in parti uguali.
  • Profumi utili. Anche alcuni profumi possono essere utili, in particolare: canfora, cipresso, sandalo e vetiver.
  • Usare il cestino. Gli attacchi di panico possono essere legati al rimuginare, e secondo uno studio dell’Università dell’Ohio funziona questo metodo: scrivere i pensieri ossessivi su un biglietto, e poi gettarlo nel cestino.

Prevenzione

Anche per gli attacchi di panico esistono indicazioni importanti in termini di efficace prevenzione. Si tratta innanzitutto di azioni che riguardano gli stili di vita.

  • Diminuire il consumo di eccitanti, dal caffè al tè
  • Evitare anche bevande energizzanti, e scegliere solo quelle naturali
  • Fare esercizio fisico, almeno tre volte alla settimana
  • Scegliere la ginnastica aerobica, la più efficace per questo tipo di patologia
  • Evitare spazi chiusi e di trovarsi improvvisamente in mezzo alla folla
  • Non essere soli quando ci sono più persone.

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