Che fare con i ragazzi ansiosi: 10 consigli

No agli atteggiamenti iperprotettivi o all'abuso dei social per evadere dalle proprie emozioni. Sì a pratiche meditative come la mindfulness, che aiutano a stare nel presente

«Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni» (Lucio Battisti)

Non è facile gestire l’ansia perché quando arriva tende a prendere il controllo di tutti i nostri pensieri. Purtroppo non è diffusa solo tra gli adulti, anche molti ragazzi ne soffrono e le cause scatenanti possono essere molteplici. Come aiutarli a gestirla? Ecco 10 consigli a prova di ragazzi ansiosi.

Ansia: cos’è e come si manifesta

L’ansia viene spesso descritta come una paura anticipatoria eccessiva. Esistono vari disturbi d’ansia, tra cui il disturbo d’ansia generalizzato, che si manifesta con un’ansia persistente scollegata da situazioni specifiche, e il disturbo da attacchi di panico, caratterizzato da momenti di ansia particolarmente accentuati, spesso accompagnati da panico, terrore, senso di perdita di controllo. Nei ragazzi sono molto diffusi anche la fobia sociale, ansia causata da un’eccessiva timidezza e dalla paura di esprimere se stessi, il disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi del sonno.

Sintomi dell’ansia nei ragazzi

Isolarsi dagli amici, trascorrere troppo tempo sui social rimanendo rinchiusi in cameretta, saltare la scuola per paura delle verifiche, sono solo alcuni dei sintomi più diffusi negli adolescenti che soffrtono di un disturbo d’ansia. Campanelli d’allarme da non sottovalutare.

Superare l’ansia praticando la mindfulness

La mindfulness è una pratica meditativa che aiuta a coltivare la presenza e a essere consapevoli dei propri pensieri, delle emozioni e degli impulsi istintivi. Praticandola in modo costante i ragazzi imparano a non focalizzarsi troppo sul passato, o a preoccuparsi eccessivamente del futuro, abitudini che aumentano in maniera esponenziale l’ansia e lo stress.

Aiutare i ragazzi a riconoscere le emozioni con la lettura

Esistono numerosi libri destinati a bambini e ragazzi sul tema delle emozioni, che possono rappresentare un primo valido strumento per approcciare il delicato argomento, aiutandoli a riconoscere i vari stati emotivi. Quando leggete un libro insieme a loro, incoraggiateli a riconoscere le emozioni e a collegarle all’evento correlato.

Non nascondere le proprie emozioni

Non possiamo pretendere che i ragazzi ci parlino delle loro emozioni liberamente se per primi nascondiamo i nostri stati emotivi. Impariamo a riflettere insieme sul perché proviamo determinate cose, apriamoci nei loro confronti (pur con le dovute cautele).

Evitare l’evasione

Quando proviamo un’emozione destabilizzante ci sentiamo talmente scossi che, spesso, preferiamo evadere distraendoci con qualcosa in grado di distogliere la nostra attenzione dallo stato emotivo in corso. Lo facciamo per paura del dolore e anziché risolvere il problema alla radice, semplicemente lo nascondiamo. Aiutiamo i nostri ragazzi a stare nell’emozione e a riconoscerla, individuando le cause scatenanti. Solo così impareranno pian piano a gestirla.

Evitare l’abuso dei social

Soprattutto durante l’adolescenza è fondamentale interagire dal vivo con i coetanei perché il confronto diretto aiuta a costruire la personalità. Non si può dire altrettanto delle interazioni virtuali, che al contrario tendono a disconnetterli dalle emozioni.

Saper dire di no

Acconsentire a qualunque richiesta o capriccio non è sano perché i no sono fondamentali per aiutare i ragazzi a imparare a gestire la frustrazione e di conseguenza le emozioni associate.

Evitare di essere eccessivamente protettivi

E’ normale volerli proteggere, ma un atteggiamento iperprotettivo anziché favorire il superamento degli stati d’ansia, rischia di peggiorare il problema. Se noi per primi, come genitori, non riusciamo a gestire la nostra ansia, come potranno farlo i nostri ragazzi?

Non giudicarli

Durante la fase adolescenziale i ragazzi cercano la propria strada (e se stessi) ed è quindi naturale che maturino opinioni diverse dalle nostre. Possiamo consigliarli ma è importante farlo evitando giudizi, standogli accanto senza opprimerli con il nostro punto di vista. Il fatto che cerchino di differenziarsi è sano.

Provare la terapia cognitivo-comportamentale

Le terapie cognitivo-comportamentali si rivelano spesso efficaci in fase adolescenziale perché aiutano i ragazzi non solo a riconoscere determinati pensieri ansiogeni, ma anche a disinnescarli. Chiedere aiuto è sempre una buona idea!

Leggere “Tecniche efficaci per ragazzi ansiosi”

Un libro consigliato a chiunque abbia figli adolescenti e voglia aiutarli a superare stati ansiosi è Tecniche efficaci per ragazzi ansiosi di Atara Hiller, pubblicato da Edizioni Il Punto d’Incontro. Dopo una breve introduzione sulla DBT, la Terapia dialettico-comportamentale, il testo offre preziosi spunti per imparare ad affrontare situazioni stressanti, insegnando a superare i rifiuti e i fallimenti, a vivere le emozioni senza lasciarsene travolgere, a comunicare meglio e ad essere più flessibili, potenziando la resilienza emotiva. Ogni capitolo include inoltre esercizi pratici e attività da svolgere per mettere in pratica (da subito) le diverse abilità DBT presentate.

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