Valentina, dal posto fisso alla sua “Ape Flower”: con un furgoncino porta in giro la bellezza

Palermitana di nascita, trevigiana di adozione, nonostante il periodo ha deciso di lasciare il posto fisso in uno studio notarile per salire al volante di un'ape car blu elettrica, girando per il Veneto per portare colori, profumi e mazzi di fiori a domicilio

ape flower

Dallo studio notarile a un’Ape Car blu elettrico pieno zeppo di fiori, per girare il trevigiano. Portando a domicilio fiori e composizioni floreali fresche e profumate. Una scelta indubbiamente coraggiosa, alzi la mano chi avrebbe avuto lo stesso fegato.

APE FLOWER

Lei è Valentina Marchese, 38 anni, nata a Palermo ma trevigiana d’adozione, alle spalle anni e anni di esperienza in uno dei maggiori studi notarili di Treviso, studi in economia aziendale, un diploma da ragioniera e un sogno, chiuso nel cassetto da dieci anni.: lasciare il posto fisso per diventare una fiorista freelance ambulante.

Il suo modello di business è molto particolare e innovativo: la giovane imprenditrice non ha optato per un punto vendita “classico”, ma ha scelto di raggiungere le persone, che la contattano sui social con un’idea già in mente o lasciandola libera di creare.

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L’attività di Valentina si chiama “I fiori che verranno”, e il suo desiderio, come detto, era proprio quello di staccarsi dal concetto di negozio, degli orari di apertura, della presenza fissa in un punto. Per questo, ogni mattina, mette in moto la sua Ape Car brillante e si muove da Villorba, dove ha un piccolo laboratorio “fisso”, ai comuni vicini, raggiungendo mercati, eventi e manifestazioni. Il suo furgoncino è carico di colori, profumi e bellezza, ed è un vero piacere da guardare: «L’Ape Flower sulla quale mi sposto – racconta Valentina in una bella intervista al settimanale di informazione della Diocesi di Treviso, La Vita Del Popolo – è molto scenografica e mi consente di propormi non solo come vendita ambulante ai mercati, ma anche per l’animazione floreale di eventi. Durante un matrimonio, per esempio, posso fare per gli invitati piccoli bouquet oppure piccoli omaggi di fiori, come anelli, coroncine, spille, braccialetti. L’ingrediente chiave sono sempre la fantasia, le emozioni e i profumi che i fiori possono scatenare». I suoi clienti sono prevalentemente privati, ma Valentina, ovviamente, non si tira indietro davanti a sfide complesse e creative, come l’allestimento di negozi, vetrine o uffici, oppure per le decorazioni di cerimonie, matrimoni, compleanni.
Uno dei suoi cavalli di battaglia sono i fiori stabilizzati, con i quali fa corone e mazzi di fiori davvero particolari.

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Photocredits: Daniela Katia Lefosse per Sgaialand.

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VALENTINA MARCHESE FIORAIA AMBULANTE

L’amore di Valentina per i fiori nasce dieci anni fa, tondi tondi. Galeotto fu un banco del mercato, in un momento particolare della sua vita. Guardando quei colori, quelle forme e quell’esplosione di gioia con petali e steli, sente dentro un benessere inaspettato, covando il desiderio di poter replicare quella sensazione in altri clienti. Tuttavia, il mestiere della fioraia non si improvvisa, e dopo quell’inaspettato colpo di fulmine, Valentina frequenta un corso di Federfiori, specializzandosi e avviando alcune collaborazioni per acquisire le necessarie conoscenze tecniche. Ma la svolta arriva solo più tardi, forse complice proprio la pandemia, il lockdown e quell’energia che sempre, per forza di cose, si sprigiona durante una crisi profonda, che la spingono a cambiare vita e saltare in sella al suo furgoncino dei fiori.
«Ho capito che i fiori fanno stare bene ed emozionano – spiega Valentina in un’altra intervista al portale Treviso Today – ed è quello che cerco di fare con il mio lavoro, staccandomi però dal concetto del negozio. Mi definisco una fiorista freelance ambulante; arrivo io dalle persone. I miei lavori si possono vedere sui profili social, per il resto la gente mi chiama, mi dà delle indicazioni di massima oppure mi lascia libera di creare. Quando creo è come entrassi in un frullatore di sensazioni, idee, manualità, dove la regola è solo una: fare emozionare».

(Immagine in evidenza tratta dal Corriere. it // Photocredits: Daniela Katia Lefosse)

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