1.2 miliardi di euro. Il corrispettivo, in cifre, delle eccedenze alimentari sprecate ogni anno dalle piccole e medie imprese del commercio. Un’enormità, alla quale si è cercato di porre rimedio permettendo l’incontro tra domanda e offerta di cibo.
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APP BITGOOD
Come? Attraverso un’apposita applicazione, accessibile via web o tramite app, dal funzionamento semplice: chi ha bisogno, che sia un ente, un’associazione no-profit, una mensa per poveri o altri soggetti con finalità solidale, può cercare, e trovare, le eccedenze alimentari di negozi e ristoranti più vicini. Ma anche al contrario, con i donatori che inseriscono le eccedenze permettendo al sistema di matcharli con l’organizzazione benefica più vicina disponibile al ritiro dei prodotti in tempi celeri. In modo sicuro e affidabile.
La app, creata nell’ambito di un progetto anti-spreco di Confesercenti, ha l’obiettivo di mettere in rete negozi e piccole imprese che non hanno più voglia di gettare nella pattumiera enormi quantità di cibo non più vendibile per varie motivazioni, che risponde ancora, però, a tutti gli standard di sicurezza alimentare.
Uno strumento informatico che crea relazioni, tessendo una tela di solidarietà e aiuto reciproco. Presenti tra gli enti beneficiari, anche la Comunità di Sant’Egidio, che pone l’accento sul concetto del donare cibo. Non solo assistenzialismo, ma vera e propria cura e attenzione per gli altri, i bisognosi, gli ultimi di un paese in cui la povertà è in aumento in modo vertiginoso.
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PIATTAFORMA CONFESERCENTI CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE
Altro aspetto da tenere in considerazione è l’enorme spreco di cibo della filiera agroalimentare, in particolare per quanto riguarda i mercati all’ingrosso, poiché trattano ogni giorno tonnellate di prodotto fresco che rischiano di essere sprecate. Tra i donatori più grandi, infatti, sulla piattaforma è presente il Centro Agroalimentare di Roma, che ha convintamente aderito al progetto.
Partecipare è semplice: basta soltanto scaricare la app e registrarsi come donatore o ente ricevente, e attraverso una procedura computerizzata, sicura e certificata, domanda e offerta vengono messi in contatto in base a una serie di criteri, tra cui la disponibilità al ritiro, la prossimità territoriale, sinonimo di celerità nel ritiro, e un vero e proprio punteggio di affidabilità assegnato agli operatori.
I vantaggi per gli esercenti, poi, non sono finiti: per chi dona sono previsti sgravi fiscali, e la stessa BitGood produce tutta la documentazione necessaria per ottenere le agevolazioni fiscali previste. Il risparmio stimato è fino a 1.000 euro l’anno di tasse e imposte.
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