Controllare il cambiamento climatico attraverso gli alveari. Con questa idea semplice ma efficace due studenti di Arco, in provincia di Trento, entrambi del 1999, Samuele Dassatti e Andrea Zanin, hanno dato vita ad un’app innovativa capace di vincere premi e attirare l’attenzione di un gigante come Microsoft. Nello specifico, l’applicazione sviluppata da questi due studenti dell’università di Trento, punta ad aiutare gli apicoltori di montagna a monitorare le condizioni ambientali dei loro alveari, così da poter controllare anche lo stato di salute delle api. Un intento nobile non solo per la salvaguardia di questa specie ma, in generale, per tenere sotto controllo tutto l’ambiente circostante.
APP PER SALVARE ALVEARI
Le api, infatti, sono fondamentali per il nostro ecosistema, essendo un vero e proprio termometro delle condizioni dell’ambiente in cui viviamo. Non a caso, in tempi di riscaldamento globale e di pesticidi usati in modo incontrollato, il loro numero è in continua diminuzione. Una tendenza che è assolutamente necessario invertire e ‘Beehave’, nome dell’app sviluppata da Dassatti e Zanin, si muove proprio in questa direzione. L’obiettivo è quello di monitorare in tempo reale lo stato di salute di api e alveari, in modo da poterli proteggere nel miglior modo possibile e per tempo.
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CAMBIAMENTO CLIMATICO API
L’idea di sviluppare questa app è figlia di una serie di elementi favorevoli, che accendono la luce su un modello di istruzione, quello del Trentino, particolarmente virtuoso. I due studenti di Arco sono solo al primo anno di università, ma ciononostante sono arrivati secondi con la loro app al concorso europeo lanciato dal forum annuale sulla strategia per la macroregione alpina (Eusalp) della Commissione europea, che si è tenuto a Innsbruck. Un grande risultato a cui sono arrivati pronti grazie ad un percorso didattico che gli ha messo a disposizione tutti gli strumenti per poter spiccare il volo.
BEEHAVE
Nello specifico, i due ragazzi hanno frequentato un liceo innovativo, il Maffei di Riva del Garda, dove hanno avuto un tablet in sperimentazione e un piano di alternanza scuola-lavoro particolarmente efficace. Gli studenti, infatti, da sempre appassionati di videogiochi e Pc, hanno avuto modo di fare un’esperienza in Witlab, un laboratorio e incubatore di Rovereto avviato da un fisico con PhD ad Harvard, Emanuele Rocco. All’interno di questa struttura hanno avuto a disposizione il tempo e gli strumenti adatti per poter sviluppare i loro progetti. Un lavoro proficuo che Samuele ed Andrea hanno fatto fruttare l’anno seguente presentando un business plan che ha convinto la giuria di Innsbruck. E non solo: Samuele, che nei mesi precedenti aveva già sviluppato ‘Fluently’, un app per gestire il diario di scuola dal tablet, è stato già invitato più volte a Seattle da Microsoft per poter dar seguito alle sue intuizioni.
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