Avere il cellulare carico grazie alla t-shirt indossata sembra fantascienza. Eppure all’Enea di Portici, in provincia di Napoli, questa ipotesi potrebbe diventare realtà nel giro di pochi anni. L’ingegnere Carla Minarini, responsabile del Laboratorio nanomateriali e dispositivi, dirige il progetto Tripode sui polimeri nei dispositivi elettronici. Grazie a una piattaforma tecnologica che sfrutta i materiali a base di carbonio per realizzare sistemi leggeri, flessibili e a basso impatto ambientale. Una vera rivoluzione per il mondo dell’elettronica.
APPLICAZIONI DELL’ELETTRONICA ORGANICA
In apparenza può sembrare un orizzonte inesplorato ma la verità è un’altra. L’elettronica organica si basa su una scoperta effettuata negli anni Novanta: la conduttività dei polimeri. Da essa derivano i prodotti hi-tech sviluppati all’Enea di Portici, i quali secondo una ricerca condotta di IdTechEx, possono contare su un mercato stimato di 26 miliari di dollari e questa cifra è destinata a quadruplicarsi nel giro dei prossimi dieci anni. Una delle tecnologie più conosciute dal grande pubblico sono le sorgenti luminose OLED (led organici ad alte prestazioni), materiale impiegato nella produzione di schermi. Si tratta di display che emettono luce propria e vengono realizzati su vetro, plastica e materiali fosforescenti. Un altro campo di applicazione dell’elettronica organica sono le etichette Rfid (Radio-Frequency Identification) che hanno dei sistemi intelligenti di lettura e riconoscimento. Queste possono essere applicate sulle confezioni di surgelati fornendo al consumatore delle informazioni sul prodotto acquistato come il tasso di umidità e lo stato di conservazione.
UTILIZZI DELL’ELETTRONICA ORGANICA
Nonostante il valore della tecnologia sia molto alto, l’elettronica organica è “stampabile” poiché utilizza delle tecniche di processo a basso costo, simili a quelle dell’editoria. I circuiti dei nuovi dispositivi OTFT (Organic thin film transistor) vengono impressi su supporti riciclabili come la carta o la plastica. Quindi, recuperando i materiali da prodotti giunti alla fine del proprio ciclo di vita, come gli imballaggi, è possibile ottenere non solo etichette intelligenti, grazie ai propri sensori chimici di temperatura e umidità, ma anche dei dispositivi organici fotovoltaici capaci di trasformare la luce del sole in energia elettrica.
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APPLICAZIONI DELL’ELETTRONICA ORGANICA: DALL’EDILIZIA ALL’AGRICOLTURA
La conduttività dei polimeri ha portato allo sviluppo di una serie di innovazioni con svariati campi di applicazione. Con la tecnologia Oled è possibile realizzare delle lampade con un’ottima resa in termini di colore e addirittura trasparenti, per la realizzazione di finestre intelligenti. Le celle solari invece possono essere integrate nei tessuti, come le t-shirt, oppure nell’edilizia come le piastrelle ad alte prestazioni per illuminare gli ambienti. Infine, l’elettronica organica può essere un alleato degli agricoltori fornendo loro dei sensori che monitorano lo stress di piante e colture. Una valida alternativa ai costosi e inquinanti insetticidi di origine artificiale.
(L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook Enea – Agenzia Nazionale)
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