Il riciclo come base per innovare completamente il prodotto e la tecnica per realizzarlo. Aquafil è un gigante mondiale nella circular economy con stabilimenti in 7 nazioni e in 3 continenti, per un totale di 18 impianti di produzione e oltre 2.600 dipendenti in tutto il mondo, per la produzione di fili per la pavimentazione e l’abbigliamento. Dalle moquette ai tappeti, dai costumi da bagno alle borse e alle giacche. Tutto in nylon riciclato, proveniente dalle reti fantasma che l’ONG Healthy Seas, nata nel 2013 per volere di Aquafil, Star Sock e Ghost Diving, recupera nei mari e negli oceani, contribuendo a ripulirli.
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AQUAFIL NYLON ECOLOGICO
I punti dolenti di questa produzione sono due. L’uso dei derivati del petrolio come materia prima e l’enorme spreco a valle della produzione, nelle case dove moquette e tappeti con il nylon vengono smontati per poi finire in qualche discarica. Negli Stati Uniti, uno dei paesi al mondo dove questo tipo di rivestimento è maggiormente usato, ogni anno oltre 1,8 miliardi di kg di moquette vengono gettati nelle discariche.
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NYLON DA MATERIALI DI SCARTO
Al contrario, Aquafil ha brevettato una tecnologia molto innovativa che consente di produrre dal rifiuto di materiali di scarto, comprese le vecchie moquette smontate, fibre e polimeri di Nylon 6, ma soprattutto il famoso nylon ECONYL®. Il prodotto è molto efficace e si ricava recuperando vecchie reti da pesca, scarti di tessuto e avanzi di plastica industriale. Rifiuti che normalmente sarebbero destinati allo smaltimento, ma che sottoposti a uno speciale trattamento permettono di ottenere la materia prima “caprolattame”, i cui polimeri vengono distribuiti agli impianti di produzione, quindi trasformati in filo nuovo per tappeti e abbigliamento. Con un doppio effetto e con una doppia riduzione di sprechi. Si creano meno rifiuti, e si trasforma ciò che è destinato a diventare spazzatura in una materia prima. Innovando e aumentando la propria presenza sul mercato.
HEALTHY SEAS E IL RECUPERO DELLE RETI FANTASMA
Tra i principali materiali di scarto impiegati per produrre l’ECONYL® troviamo le cosiddette reti fantasma, reti da pesca abbandonate o disperse che inquinano i mari a nostra insaputa. I materiali di cui sono realizzate, principalmente fibra sintetica derivante dalla plastica, ci mettono centinaia di anni a decomporsi e nel frattempo milioni di creature marine, inclusi delfini, tartarughe e balene, vi rimangono impigliate, morendo lentamente per fame, ferite e infezioni varie. Ogni anno circa 640.000 tonnellate di reti e attrezzi da pesca vengono abbandonate nei mari e negli oceani, rappresentano quindi una grosse fonte di inquinamento, seppure invisibile in superficie.
In collaborazione con l’ONG Healthy Seas, che dal 2013 si occupa di recuperare le reti fantasma grazie all’aiuto di subacquei volontari, Aquafil contribuisce alla pulizia degli oceani e alla conversione di questo materiale apparentemente inutilizzabile in risorsa preziosa.
L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE
Healthy Seas punta sulla sensibilizzazione delle nuove generazioni con una serie di attività educative che coinvolgono scuole di vari paesi. L’educazione è infatti uno dei suoi pilastri. In questa direzione sono stati concepiti anche il libro per bambini “Echo and the Lost Captain” e “Ghosty the Diver”, la bambola in cotone biologico ispirata ai volontari di Ghost Diving, che proprio come loro indossa la muta stagna arancione, utilizzata per distinguersi in condizioni di scarsa visibilità durante le operazioni di recupero delle reti da pesca.
Il libro racconta invece, tramite una storia avvincente, i problemi causati alle creature marine e all’ambiente dall’abbandono degli attrezzi da pesca, incluse le reti, proponendosi un duplice obiettivo: sensibilizzare i più piccoli e sostenere economicamente progetti di conservazione volti a proteggere le tartarughe e le testuggini in tutto il mondo, in collaborazione con la Fondazione Herpetofauna.
AQUAFIL: UN GRUPPO IN COSTANTE ESPANSIONE
Dalla Norvegia al Cile, Aquafil si espande di anno in anno siglando importanti accordi di collaborazione in tutto il mondo. Uno dei più recenti è quello con Salmon de Chile, il Consiglio Cileno per il Marketing del Salmone, e Atando Cabos S.p.A, una cleantech che ricicla la plastica per aiutare a preservare l’ecosistema della Patagonia.
L’obiettivo? Recuperare e riciclare le reti da pesca, ma anche altri attrezzi, mitigando uno dei maggiori problemi dell’acquacoltura. Basti pensare che quella del salmone, secondo il World Wildlife Fund, rappresenta il 70% del sistema di produzione alimentare e il solo Cile meridionale fornisce quasi un terzo di tutto il salmone allevato nel mondo. Grazie alla collaborazione con Aquafil, la maggior parte del materiale usato nei vari processi sarà riciclato e non andrà ad alimentare il flusso dei rifiuti.
Aquafil sta muovendo i primi passi anche in Africa, per l’esattezza in Ghana, dove collabora con un’associazione che si occupa di recuperare le reti fantasma disperse dai pescatori dei villaggi.
“Aquafil” è candidato al Premio Non Sprecare 2023, nella sezione “Aziende”. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
FOTO DI COPERTINA: Carlino Photo for Healthy Seas
ALCUNI DEI CANDIDATI AL PREMIO NON SPRECARE 2021:
- L’app per gestire a casa l’erogazione di acqua
- R3UNITE, la startup di moda che pianta alberi in Africa ed elimina plastica nel Mediterraneo
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