La Terra e l’Altalena: tutti i luoghi degli eventi sismici insieme in una lunga marcia

Un progetto di architettura solidale nelle zone colpite dagli ultimi eventi sismici dello scorso anno. Tra Marche e Abruzzo, una lunga marcia di ricostruzione di tessuto sociale e economico di quei luoghi. E per scoprirne la bellezza e la forza.

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ARCHITETTURA SOLIDALE

Le chiamano ‘zone mutate’. Trasformate radicalmente, a volte distrutte, in alcuni casi quasi disabitate ormai. Ma mai spezzate. È resilienza, infatti, la parola chiave da abbracciare per comprendere il concept che sta dietro questo emozionante e ambizioso progetto di architettura solidale, promosso da C28 e C+C con la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche e del Laboratorio Linfa, che ne ha curato l’installazione ecosostenibile di presentazione.

Trait d’union tra tutte le terre colpite dagli eventi sismici dello scorso anno, è la capacità di resistere, di rimboccarsi le maniche, di tornare a far vivere strade, sentieri, luoghi che correvano il rischio di diventare zone fantasma.
Da qui prende le mosse La Terra e l’Altalena, che ha come scopo principale quello di creare un cammino naturalistico e solidale da Fabriano a L’Aquila, da percorrere a piedi o in bicicletta, che attraversa tutti i comuni e i territori colpiti dal sisma dello scorso autunno-inverno, ritornando ad un turismo solidale, sostenibile e responsabile e permettendo loro di rimettere in marcia il proprio sviluppo economico.

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LA TERRA E L’ALTALENA

Ripartire, in tutti i sensi, da spazi ecosostenibili, progettati in modo solidale e green, a supporto di chi sceglierà di percorrere il Cammino delle Terre Mutate. Spazi che saranno messi a disposizione di progetti di valorizzazione del territorio o di tutte le micro-imprenditorialità locali.

Una nuova socialità, non solo una nuova economia, a partire dalla resistenza territoriale dei luoghi del sisma, in un progetto di arte e unione che diventano fulcro della ricostruzione.

La Terra e l’ Altalena non è, però, come tengono a sottolineare i suoi promotori, un progetto di sola beneficenza, ha ambizioni più alte, si finanzia grazie alla sensibilità di una fitta rete di imprenditori e soggetti vicini al tema della ricostruzione post-sisma, fondi europei dedicati e anche grazie al crowdfunding, un paradigma nuovo del dono in cui ognuno si sente protagonista attivo del progetto.

La lunga marcia da Fabriano a L’Aquila, infatti, non è la sola iniziativa che La Terra e l’Altalena ha in agenda, nella speranza di creare sinergie e attivare circoli virtuosi con tutte le energie del territorio: dai bandi destinati a giovani architetti e designer per la progettazione delle strutture, alla pubblicazione di una guida dedicata per escursionisti e ciclisti, passando per un portale web in più lingue con tracce GPS, road book e informazioni per percorrere in sicurezza il cammino, fino ad arrivare alla pulizia dei sentieri fatta da volontari e amanti della natura.

Ne abbiamo parlato con Claudio Tombolini, architetto e promotore de La Terra e l’Altalena.

(Le foto in articolo e l’immagine in evidenza sono tratte dalla pagina FB di La Terra e l’Altalena)

DAL CROWDFUNDING ALLE MONETE SOLIDALI: L’ECONOMIA DEL DONO

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