Progetto MNEO: la memoria d’Italia in digitale. Dallo sport alle invenzioni, sotto forma di video

400 video che raccontano la storia del Paese, raccolti in più di dieci anni di attività, che vanno dai racconti di chi non ha voce, alle interviste a personaggi che hanno lasciato il segno. Passando attraverso la storia dei territori e gli avvenimenti salienti, e usando mezzi del futuro per raccontare il passato

archivio italiano della memoria

Sfruttare le potenzialità immense del video per raccontare storie. Di vite famose, di vite quotidiane, persino di vite “ai margini”. Restituendone il calore, le sfumature, i colori e le tonalità che meritano, utilizzando un formato che proietta nel futuro il racconto del passato, riuscendo a tenere insieme, in questo modo, nonni e nipoti, boomers, millennial e nativi digitali. 

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ARCHIVIO ITALIANO DELLA MEMORIA

Si tratta del progetto MNEO, Archivio Italiano della Memoria, una vera e propria videoteca di storie e di vita vissuta, raccolte in più di dieci anni di lavoro, dal 2008 ad oggi. 400 videotestimonianze senza limiti di spazio di archiviazione o pellicola,  in una raccolta certosina di  di storie italiane sotto forma di pixel in movimento. Un compendio futuristico della storia d’ Italia, che punta a narrarla attraverso le voci e le testimonianze di chi c’era durante i momenti salienti, i punti di svolta, ma anche di chi si è distinto in discipline sportive, o artistiche, lasciando un’impronta indelebile nella memoria di tutti e tutte. 

Non solo vip o personaggi di spicco: l’obiettivo di MNEO è unire le voci,renderle di pari dignità, anche quelle che si pensano spesso poco interessanti. Come le voci, e i volti, degli invisibili. Come quelle degli homeless, intervistati da MNEO, e di cui ci parla l’ideatore dell’Archivio Italiano della Memoria, Andrea Brogna, 23 anni in Mediaset nell’area factual e un passato da produttore di documentari, appassionato di interviste e memorie audiovisive. FIno a quando, lasciando Milano per trasferirsi a Reggio Emilia, ha deciso di farne un lavoro. Così è nato l’Archivio, in forma embrionale, che ha ottenuto sin da subito il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, ha stretto una collaborazione importante con i Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna e si è posto l’obiettivo ambizioso di fare della città emiliana la Città delle Memorie. Partendo da una scintilla: un’intervista a Tiziano Terzani fatta durante il percorso in Mediaset. Ben 50 minuti di testamento spirituale, la parola che si fa immagine, e, senza altri orpelli rende giustizia a una vita intera.

archivio italiano della memoria

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PROGETTO MNEO

Sport, cultura pop, eventi epocali, personaggi speciali, storie particolarmente emozionanti: un patrimonio visivo diviso in variegate aree tematiche che non può, e non deve, andare perduto. Ma che, anzi, deve essere tramandato ai più giovani, sfruttando le potenzialità del video, uno dei formati mediali più apprezzati dai giovanissimi, abituati a piattaforme come YouTube. Questo è ciò che, in breve, ha fatto MNEO in dodici anni di attività. Ora impegnato con la raccolta di storie di assistenti sanitari, infermieri e medici nell’emergenza Covid-19, ha in programma di diventare presto un luogo fisico da aprire a scuole e progetti educativi, il MuDI, il Museo degli Italiani, che raddoppierà, passando dal virtuale al reale.

Uno dei progetti più belli e soddisfacenti di MNEO  è sicuramente l’organizzazione del Festival delle Memorie, appuntamento annuale in cui persone, storie, mostre, spettacoli ed oggetti si intrecciano nei racconti, dall’estate del 2016.

Se guarda al futuro, MNEO pensa a diventare un vero e proprio archivio della storia e della cultura del Paese, nonché della società e del lifestyle di ogni epoca, mescolando vicende e personaggi di spicco, come la strage di Cervarolo del 1944 e quella di Viareggio del 2009 o Ambrogio Fogar e Pietro Granelli, inventore del Cinebox. Catalogando avvenimenti sportivi e volti dello sport di tutti i tempi, da Valentino Rossi a Livio Berruti, oro olimpico nei duecento metri alle Olimpiadi di Roma oppure storie legate alle automobili, come il lancio della Fiat 600. Proseguendo con decine e decine di interviste a personaggi famosi dello spettacolo, della cultura, dei fumetti, della radio, della società civile, a formare un corpus importante che punta a tutelare e proteggere il patrimonio della memoria d’Italia. Che corre il rischio di scomparire se non conservata e ben organizzata, ma anche, e soprattutto,portata fuori dalle gallerie degli archivi e  mostrata a tutte e tutti.

(Immagine in evidenza  e a corredo del testo tratta dalla Pagina Facebook La Memoria Siamo Noi)

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