Arcinazzo: la  piccola Svizzera del Lazio a pochi chilometri da Roma

La villa di Traiano immersa nel verde. Il trekking tra i gigli rossi e le orchidee appenniniche

arcinazzo

Arcinazzo Romano è il punto di partenza ideale per un viaggio all’insegna della natura e dell’aria limpida, a circa ottanta chilometri di distanza dalla capitale e dal suo smog. Il borgo è a 831 metri di altezza rispetto al livello del mare, ed è conosciuto come «la Svizzera del Lazio», per l’ordine e la pulizia, ma anche per il clima che d’estate garantisce una gradevole frescura, e d’inverno consente dolci escursioni tra i boschi innevati. Alla stessa altezza ci si addentra negli Altipiani di Arcinazzo, oasi incontaminata di una macchia mediterranea ancora integra, con piante di abeti, aceri, carpini, castagneti e roverelle. E all’interno dell’area degli Altipiani non si può perdere una sosta all’insegna del divertimento sostenibile nel Parco Altipiani Adventure, dove in piena vegetazione si possono fare le tipiche attività sportive di montagna, o anche giochi speciali per bambini, come una caccia al tesoro nel bosco.

Origini 

Il nome originario di Arcinazzo era Ponza, dalla Gens Pontia, l’aristocratica stirpe romana che controllava questo territorio. Nel 1891, però, l’amministrazione comunale fu costretta, da un regio decreto, a cambiare il nome della località, per non confonderla con l’omonima isola situata nel Mar Tirreno, davanti al Golfo di Gaeta. Neanche il tempo di diventare Arcinazzo Romano e nacque il mistero, mai risolto, sulle origini del nuovo nome. La prima pista porta a Narzio, o Narcio, patrizio di Subiaco, vissuto nel IV secolo, che lasciò alla Chiesa i propri terreni presso la Rocca (Arce). Nella seconda ipotesi, il nome deriverebbe da Arcinia, una concubina dell’imperatore Claudio. In ogni caso, il cittadino di Arcinazzo Romano continua a chiamarsi ponzese.

Cosa vedere

La prima tappa del nostro viaggio ci fa tuffare nella storia dell’antichità in versione green. Le qualità ambientali di Arcinazzo Romano, che ne fanno oggi uno scrigno della sostenibilità, erano infatti già chiare ai romani. Nel I secolo dopo Cristo l’imperatore Traiano scelse questa zona, con i suoi quasi 3 mila ettari di superficie,  per costruire la villa dove trascorrere le vacanze per respirare l’aria pura, proteggere i polmoni, e dedicarsi alla caccia di orsi e cervi. Ancora oggi i resti della residenza imperiale hanno un enorme fascino, con alcuni affreschi che rappresentano un esempio eccezionale di pittura murale romana.

Altipiani di Arcinazzo

 Gli scavi della villa di Traiano  sono all’interno della Conca verdeggiante degli Altipiani di Arcinazzo, collocati tra i Monti Affiliani e i Monti Ernici. Qui c’è solo l’imbarazzo della scelta tra i sentieri che portano alle cascate  formatesi grazie al fiume Aniene (le più belle sono quelle di Trevi) e i piccoli laghetti della zona. Durante il percorso, scendendo verso la pianura, potrete respirare il profumo dei cardi, dei gigli rossi, degli anemoni gialli e delle orchidee appenniniche. Quando arrivò sugli Altipiani di Arcinazzo, lo scrittore Guido Piovene annotò nel suo libro Viaggio in Italia: «Qui ho trovato i prati più profumati che io ricordi…».

Il Museo Civico Archeologico di Arcinazzo Romano Villa di Traiano
Il Museo Civico Archeologico di Arcinazzo Romano Villa di Traiano. Credit: Archivio Fotografico Museo

La flora dell’Appennino calcareo

Il vero creatore della flora degli Altipiani di Arcinazzo, come possiamo goderla oggi, fu il biologo inglese Sir Walter Becker. Negli anni Trenta i suoi studi nella zona lo convinsero che gli Altipiani di Arcinazzo Romano avessero un microclima analogo a quello delle Dolomiti. E per questo piantò una grande quantità di abeti e nel testamento lasciò il terreno e le indicazioni per la costruzione di un vivaio dedicato alla cura dei tipici alberi dolomitici. Nelle quote più basse degli Altipiani, invece, il paesaggio è quello classico dell’Appennino calcareo, con boschi di querce, con prevalenza di carpino nero, cerro e roverella.

Altipiani Adventure Park

L’ultima tappa è il Parco avventura, Altipiani Adventure Park, dove in una cornice naturale si possono fare fitness all’aria aperta, percorsi di trekking, adatti anche ai bambini e con escursioni personalizzate, arrampicata, passeggiate in mountain bike, beach volley. E per chi non ha voglia di sforzarsi, c’è una guida dello staff che accompagna i visitatori tra gli Altipiani di Arcinazzo  conducendo un Quad.

L’Adventures Park è molto adatto alle escursioni e alle gite di famiglie con bambini. Al suo interno, infatti, sono previste specifiche attività per il pubblico più giovane, come i laboratori didattici sulle piante e gli alberi della zona, o anche la caccia al tesoro impostata su un percorso tra i sentieri del parco. Infine, un mini-corso è dedicato alla conoscenza dal vivo, e poi alla riproduzione con disegni e acquarelli, di animali presenti sul territorio: scoiattoli, gufi e ricci.

Informazioni

Per tutte le informazioni della zona di Arcinazzo si può scrivere a:

Associazione turistica Pro Loco

[email protected]

Per le escursioni, scrivere a:

[email protected]

Come arrivare

Partendo da Roma, è molto facile raggiungere Arcinazzo. Si può andare in automobile, seguendo l’autostrada A 24, uscendo a Subiaco, e poi seguendo le indicazioni per Arcinazzo. In tutto una settantina di chilometri. In alternativa, si può andare in treno fino alla stazione di Carsoli, e poi raggiungere Arcinazzo in auto, a una distanza di circa 25 chilometri.

Credit foto di copertina: Archivio Fotografico Museo

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