Lo smog ancora ci sommerge, specie in alcune aree urbane, e la strada verso una sostenibilità ambientale, in termini di aria pulita che respiriamo tutti i giorni, è ancora molto lunga. Ma non sottovalutiamo le buone notizie, i passi avanti che abbiamo fatto, specie se arrivano da fonti scientifiche accreditate, serie, a prova di qualsiasi fake news o di quel catastrofismo di maniera che non ha mai prodotto nulla di buono a favore della causa ambientale.
ARIA PULITA IN ITALIA
La buona notizia, non a caso quasi del tutto ignorata da grandi giornali e grandi siti sempre a caccia del sensazionalismo del mondo sull’orlo della catastrofe, è la seguente: in Italia l’aria è più pulita di 40 anni fa. Molto più pulita. Dicevamo la fonte: gli ottimi e competenti ricercatori del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e l’Istituto per le Scienze del Cnr-Isac. Siamo cioè ai massimi livelli di competenza e autorevolezza sulle tematiche relative all’inquinamento atmosferico. Tanto che lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Atmospheric Environment, a conferma della sua assoluta attendibilità e serietà.
A noi di Non sprecare già basta e avanza il seguente dato, uno per tutti: nell’arco di tempo preso in esame, quasi mezzo secolo, la frequenza dei giorni con visibilità sopra i 10 o i 20 chilometri (che significa “atmosfera limpida”) è più che raddoppiata. Anche in quelle zone, come la pianura padana, massacrate dallo smog, dove si sono sprecate, e si continuano a sprecare, vite umane per l’inquinamento atmosferico.
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QUALITÀ DELL’ ARIA IN ITALIA
Come è stato possibile arrivare a un risultato così importante? I fattori decisi sono stati due, che richiamiamo in quanto rappresentano il combinato disposto vincente per camminare, passo dopo passo, giorno dopo giorno, lungo la strada di una sostenibilità ambientale sempre più piena. Da un lato leggi efficaci, che bisogna fare in modo che vengano rispettate. Dall’altro versante la pressione dell’opinione pubblica, la nostra reazione di cittadini consapevoli e responsabili, e i nostri piccoli gesti quotidiani.
Così l’aria in Italia è diventata più pulita, in quanto la lotta all’inquinamento atmosferico si sta combattendo davvero. Anche se con mille ritardi, incertezze, resistenze, interessi da abbattere, con i quali bisogna fare i conti. Come abbiamo denunciato in più occasioni, per esempio in questo articolo.
Possiamo cantare vittoria? Assolutamente no. Ma almeno possiamo dire che qualche battaglia si sta vincendo, e adesso si tratta di spingere con più intensità su questo binomio poche e buone leggi-tanti e ottimi gesti per avere aria più pulita, e non solo.
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CITTÀ PIÙ INQUINATE IN ITALIA
In proposito, tanto per restare con i piedi per terra e per renderci conto davvero del percorso che ci aspetta, c’è un altro dossier da tenere presente, anche questo molto recente. È il testo dell’Ispra, l’Istituto che cura la parte scientifica delle analisi sul campo su territorio e ambiente per conto del ministero competente, sulla qualità dell’aria nelle aree urbane, rilevata nell’anno 2018. Ci sono ben 19 città medio-grandi, davvero tante, troppe, dove i valori della concentrazione delle polveri sottili continua a toccare livelli insostenibili, e perfino esorbitanti. Un caso per tutti: Brescia, di fatto la città più inquinata d’Italia. Qui i valori di norma sulle polveri sottili sono stati superati, nel corso di un solo anno, per ben 87 giorni su 365. Uno spreco enorme e pericolosissimo per la salute dei cittadini, non solo i bresciani. Ricordiamolo sempre: le statistiche scientifiche dicono che le vittime in Italia per inquinamento atmosferico sono 91mila (la fonte è la Fondazione dello sviluppo sostenibile del Senato), molto sopra la media europea. Vite ingiustamente sprecate.
Tornando alle città più inquinate, a proposito di polveri sottili e di aria tossica, dopo Brescia ci sono altre città del Nord industriale, come Torino e Lodi, dove lo sforamento è arrivato a 69 giorni all’anno. A Viterbo invece la medaglia di capitale italiana dell’aria pulita nel 2018.
Quindi: qualche battaglia contro lo smog è stata vinta, ma sulla guerra, ovvero la partita decisiva, il risultato è ancora lontano. E tocca a tutti noi fare qualcosa, ogni giorno, per renderlo più vicino.
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