La sua passione giovanile era la scenografia teatrale. Poi nella vita Ariele Muzzarelli, 36 anni, ha fatto una scelta forte, ed è diventata apicoltrice nomade, che gira sul territorio per coccolare le api, raccogliere e produrre il miele e salvare terreni incolti e abbandonati.
L’azienda di Ariele si chiama Apes, e si trova a Torino, dove ci sono anche le 120 arnie di proprietà. Ma durante la notte la giovane apicoltrice diventa nomade , gira con il suo furgone diversi centri della cintura torinese, sulla base della fioritura dei campi, e raccoglie il miele a San Gillio, Fiano, Verrua, Racconigi, Venaria e Pinerolo.
La smielatura poi viene fatta con centrifughe a freddo, in un laboratorio autorizzato: il miele non viene modificato o miscelato con altre sostanze e resta così un prodotto naturale, realizzato con metodi artigianali, secondo le antiche tradizioni dell’apicoltura.
Ma oltre che produrre e vendere miele, Ariele fa anche la sua battaglia quotidiana per curare, proteggere e moltiplicare le api, essenziali nell’ecosistema. Per esempio, quando trova un terreno incolto, abbandonato e pieno di rovi, contatta il proprietario, verifica la sua disponibilità, e in caso positivo lo mette in contatto con un agricoltore o allevatore locale disposti a coltivare il campo. A quel punto l’agricoltore può ricavare del fieno, il proprietario ha un campo nuovo, bello e pulito, e già quasi dieci ettari di terreni sono stati rigenerati e bonificati, salvandoli tra l’altro da possibili speculazioni, sempre in agguato.
Tra l’altro, Ariele ha scritto un bellissimo Manifesto, con decalogo, per le api che riportiamo qui:
- Libertà. Le api si muovono libere, intraprendenti, tenaci, forti, ma flessibili pronte ad affrontare ogni difficoltà, mettendosi in gioco ed affrontando il rischio di vivere, ogni giorno. Sole, ma unite.
- Responsabilità. Le api sanno che se non porteranno a termine una mansione, se sottovaluteranno un passaggio, un’azione, qualcosa nel grande equilibrio dell’alveare si sfalderà. Fanno il loro meglio sempre, pensando al bene di tutte.
- Cura. Le api insegnano la cura. Sono insetti che curano con tanta attenzione i membri della propria famiglia. Loro si prendono cura di me, di loro, di tutti.. Io di loro.
- Dono. Le api non si negano mai. Con pioggia, sole rovente, vento, loro si prodigano. Conoscono bene la capacità che ha la vita di ripagare in modi differenti e inaspettati il lavoro che hanno svolto. Più si dona e più ti verrà donato.
- Equilibrio. Alle api non puoi sottrarre troppo miele, non puoi trascurarle, non puoi dedicare tempi residui, non puoi metterle in secondo piano, non sono esseri esigenti, ma sono legate a noi, come noi a loro. Le azioni agite con consapevole equilibrio sono le azioni che porteranno a migliori risultati.
- Curiosità. Le api sono sempre alla ricerca. Stare al loro fianco ti porta a sostituire la paura della perdita, del fallimento, del dolore, con la curiosità.
- Magia. Le api rendono possibile l’amore tra i fiori. Creano la magia nel loro piccolissimo corpo. Il processo che avviene dentro al loro piccolissimo corpo, rende possibile la trasformazione del nettare in miele. Sono grazia e magia.
- Fare. Le api fanno. Provano, sbagliano, ma trovano sempre le forze per ripartire. Ogni essere non è mai uguale a se stesso, ogni istante non è mai uguale all’altro, equazioni con fattori uguali non portano per forza al medesimo risultato.
- Complessità. Le api ti portano a vedere. Scorgere le invisibili dinamiche che intercorrono tra tutti gli essere viventi e non. Sapersi concentrare sui dettagli senza perdere di vista il contesto. Per noi umani è difficilissimo comprendere la complessità della Natura. Le api mi hanno insegnato che a un certo punto non bisogna comprendere ostinatamente, ma imparare ad abbracciare.
- Femminile. Le api presenti per la maggior parte, sono femmine; io sono femmina come loro. Quando scoprivo un mio limite, cercavo di superarlo sempre con ostinazione e dolore; nonostante l’impegno e la forza, le mie risorse non bastavano. Le api mi hanno regalato la capacità di vedere alla giusta distanza le sfide e i problemi, considerandone la grandezza, senza esserne sopraffatta. Oggi ho la quiete per riuscire ad approcciarmi alle sfide con fiducia in me stessa, sapendo che potrei fallire certo, ma fidandomi che troverò la mia soluzione.
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