L’arsenico nell’acqua? Potrebbe non rappresentare più un problema. Per tranquillizzare tutti quei cittadini scossi a seguito della pubblicazione, nel novembre scorso, dei dati che hanno rivelato presenze record del veleno nei rubinetti di alcune regioni italiane, i ricercatori Enea dei laboratori del centro della Casaccia hanno annunciato di avere messo a punto un processo di depurazione altamente innovativo. In grado di portare entro la soglia consentita dalla legge, quindi riducendo l’arsenico presente nell’acqua fino a 10 microgrammi per litro, la nuova tecnologia separativa sarebbe composta da membrane che permettono il verificarsi del fenomeno dell’osmosi inversa oltre che la nanofiltrazione. Associando poi a questi “adeguati sistemi di miscelazione con acqua non trattata per il mantenimento del giusto contenuto salino richiesto dall’acqua potabile e di controllo on-line del processo”.
Il processo, che durante il periodo di prova è stato testato sull’acqua di falda del Centro Ricerche contenente arsenico in livelli di poco superiori al limite di legge, ha dimostrato di essere in grado di ridurne la percentuale del 99%. Nei laboratori Enea è attualmente in via di sperimentazione un impianto di trattamento in grado di produrre 5 metri cubi all’ora di acqua potabile, utilizzata nella mensa aziendale di Casaccia con il progetto di realizzare impianti in grado di potabilizzare l’acqua di interi Comuni.
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