Artemisia: benefici, usi e controindicazioni

Protegge il fegato. Agevola la digestione. Aiuta il sonno. E secondo alcuni studi blocca la proliferazione delle cellule tumorali

artemisia coltivazione e ricette

ARTEMISIA

L’artemisia (nome originale: artemisia vulgaris) è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle asteraceae, utile fra le altre cose per disintossicare il fegato.

Le sue origini arrivano dalla Cina, poi l’Asia, l’America, l’Europa, con esclusione delle nazioni del Sud. In Italia si trova in alcune zone delle Alpi, come in Francia. Il nome ha due possibili origini. La prima risale a Artemide, figlia di Zeus e Latona, dea della caccia, degli animali selvatici e della foresta. La seconda, invece, si riconduce ad Artemisia di Carla, una regina dell’antica Grecia, ed a lei risalirebbe la tradizione in base alla quale questa erba è dotata di «poteri magici».

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COME RICONOSCERE LA PIANTA DI ARTEMISIA?

La pianta si presenta sempre di colore verde, con sfumature colore argento. Le radici sono formate da un rizoma carnoso, dal quale si sviluppano dei fusti semi legnosi e ramificati nella parte superiore. L’altezza è tra i 50 e i 150 centimetri, al massimo la pianta può raggiungere i 200 centimetri. Le foglie invece hanno un odore molto forte e caratteristico, con un sapore pungente e amaro. I fiori sono composti da più piani di simmetria e la corolla ha cinque petali a forma di lacinie. La fioritura avviene tra agosto e settembre (i fiori sono generalmente di colore giallo oro o bianco), mentre il frutto, con semi molto piccoli e numerosi, è un achenio privo di peli con una forma piuttosto schiacciata.

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MALATTIE DELL’ARTEMISIA

La pianta, grazie al suo straordinario vigore, è molto resistente ai parassiti, a parte gli afidi neri che sono considerati i suoi principali nemici e hanno ancora la capacità di infestarla. La vera malattia che può fare danni enormi all’artemisia è il marciume, a causa del ristagno idrico, e in seconda battuta l’oidio, più conosciuto come «il mal bianco», quando il clima è troppo umido. La sua azione può essere mortale per la pianta.

VARIETÀ

Le varietà sono diverse, circa 350, e cambiamo sulla base dei continenti dove la pianta cresce. Le più diffuse sono tre. L’artemisia annua, molto coltivata per le sue proprietà terapeutiche in caso di dermatiti e malattie parassitarie. Poi abbiamo l’artemisia vulgaris, con le sue qualità digestive e carminative e l’artemisia abisnthium, dalla quale si ricava il liquore a base di assenzio. Alle spalle delle prime tre varietà sono anche molto diffuse l’artemisia lactiflora, dall’aspetto bello ed elegante, e l’artemisia glacialis, che cresce nelle zone alpine e dalla quale si ricava un noto liquore.

PROPRIETÀ

Fin dall’antichità questa pianta è sempre stata molto utilizzata per le sue proprietà a beneficio di una buona digestione e come antispasmodico naturale contro i dolori mestruali. Nella medicina popolare l’artemisia assolve anche funzioni diuretiche e viene usata per aiutare il sonno e liberarci da stati di ansia o stress. Una sorta di sedativo naturale. Nella medicina omeopatica, invece, l’artemisia è un rimedio contro le convulsioni, l’irregolarità del ciclo e la dermatosi.

BENEFICI

In termini preventivi, l’artemisia è utilizzata, per esempio, per proteggere il fegato, specie quando è sottoposto alla pressione di cattive abitudini alimentari o di uno stile di vita troppo sedentario. Allo stesso modo questa pianta erbacea regola la pressione, previene i parassiti intestinali e persino i problemi legati al diabete.

A COSA SERVE

L’artemisia può essere efficace nel caso di:
  • Tosse
  • Raffreddore
  • Problemi allo stomaco e all’intestino
  • Ansia
  • Battito cardiaco irregolare
  • Debolezza muscolare
  • Ittero
  • Morbillo
  • Asma allergica 

ARTEMISIA E CANCRO

Le ricerche su questo versante sono ancora agli inizi, e quindi è bene non alimentare false illusioni. Lo studio più completo, al momento, resta quello di un team di studiosi dell’Istituto dei tumori di Milano che hanno esaminato le caratteristiche della pianta legandole a una funzione di prevenzione contro la formazione di neoplasie. Nulla è stato accertato, tranne un particolare che fa ben sperare: l’artemisia ha una funzione antiproliferativa delle cellule tumorali. E questo è già un ottimo punto di partenza. Ciò perché in particolare l’artemisia annua, almeno stando agli esperimenti in vitro, ha un effetto tossico sulle cellule tumorali. Non a caso alcuni farmaci contro la malaria contengono proprio l’artemisinina, estratta dalla pianta erbacea.

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ARTEMISIA ERBA MAGICA

Se la scienza ha ben circoscritto, e sta approfondendo, il perimetro delle proprietà e dei benefici medici dell’artemisia, la storia e la leggenda sono andate ben oltre e in tempi molto lontani. Questa pianta veniva considerata magica già dall’epoca dei greci, che la bruciavano per invocare particolari grazie agli dei. E i romani, confermando la tradizione dei greci, la usavano per intrecciare delle corone che venivano indossate per scacciare e allontanare la cattiva sorte. In Asia, invece, la pianta è stata sempre molto utilizzata nella cultura sciamanica per le sue qualità come erba da fumare per avere visioni chiarificatrici. In ogni caso, tutta la leggenda sulle qualità magiche dell’artemisia, altro non fa che confermare la sua utilità come rimedio naturale in molte patologie. Cosa che gli antichi avevano capito benissimo.

COME SI USA

I benefici e le proprietà dell’artemisia si possono cogliere attraverso infusi, tisane e tintura madre. In erboristeria si possono trovare diversi prodotti di questo genere, ma è anche possibile prepararli direttamente a casa, da soli. In ogni caso, se scegliete prodotti come gli integratori o preparati omeopatici, è sempre opportuno ascoltare un medico e ricevere il suo parere.

INFUSO DI ARTEMISIA

È un rimedio naturale che può essere utile in tutte le circostanze delle quali abbiamo parlato. A casa si prepara in modo molto semplice ed economico. Vediamo come.

Ingredienti

  • 1 cucchiaio della sommità dei fiori di artemisia
  • Una tazza di acqua

Preparazione

  • Fate bollire l’acqua
  • Versate l’artemisia nell’acqua bollente e spegnete il fuoco
  • Coprite e lasciate in infusione per 10 minuti
  • Filtrate l’infuso e potete berne, nel caso di specifiche patologie, due tazze al giorno

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LIQUORE A BASE DI ARTEMISIA

Il più famoso è l’assenzio, entrato nelle pagine della letteratura universale, grazie all’uso che ne fanno nei loro versi Shakespeare e i poeti maledetti. Anche in pittura l’assenzio è stato immortalato da un grande artista, e precisamente il pittore Monet. L’assenzio è un liquore che può dare anche qualche sensazione di allucinazioni, ma in generale è solo un ottimo digestivo.

CONTROINDICAZIONI

Innanzitutto non bisogna esagerare con l’uso di questa pianta. Altrimenti si corrono rischi in termini di salute come nausea, vomito, dissenteria, reazioni allergiche e giramenti di testa. Inoltre l’artemisia è sconsigliata durante l’allattamento, a chi assume alcolici con una certa frequenza, a chi soffre di ulcere e di allergie ai pollini.

COME SI COLTIVA L’ARTEMISIA

Premesso che l’artemisia cresce in modo spontaneo a certe altezze e in zone ben soleggiate, possiamo anche coltivarla nel nostro giardino o sul balcone semplicemente in un vaso. Ad alcune condizioni. Il terreno deve essere ricco, asciutto e ben drenato: è fondamentale evitare rischi di ristagno dell’acqua, motivo per cui questa pianta non può crescere bene su terreni argillosi. La zona scelta deve essere ben esposta al sole, e per la crescita l’acqua che arriva dalla pioggia può bastare mentre nei periodi più caldi l’artemisia va innaffiata una volta al giorno. La semina va fatta in due fasi. Prima nei semenzai, e poi quando le piantine raggiungono un’altezza attorno ai 10 centimetri, allora vanno trasferite nel terreno aperto. La raccolta invece viene fatta tra agosto e settembre: si recidono i fusti, si raccolgono in mazzetti, e poi, capovolti, vengono lasciati a essiccare in luogo asciutto e lontano dal sole.

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