Come si distinguono artrite e artrosi

La prima è una patologia infiammatoria, la seconda è una forma degenerativa cronica. L’artrite colpisce a qualsiasi età, anche i bambini. L’artrosi arriva dopo i 50 anni

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COME DISTINGUERE ARTRITE E ARTROSI

Artrite e artrosi sono entrambe patologie reumatiche che colpiscono le articolazioni, provocando dolore, rigidità, difficoltà di movimenti. Ma le affinità finiscono qui. Per il resto, dall’età nella quale si manifestano le due patologie alla loro natura, le differenze sono enormi. Ed è bene conoscerle, anche per fare una giusta prevenzione.

Il dolore legato all’artrite migliora usando l’articolazione, quindi con l’esercizio fisico e con il riscaldamento. Ancora: l’artrite si manifesta con una certa rigidità al mattino, specie di mani e piedi, che poi tende a rientrare nel corso della giornata, di nuovo grazie al movimento. In ogni caso, il dolore dell’artrite, a differenza dell’artrosi, dura poco, talvolta soltanto alcuni minuti.

ARTRITE E ARTROSI DIFFERENZE

La prima differenza riguarda la natura di queste due patologie. L’artrite è una patologia infiammatoria cronica, di origine autoimmune; l’artrosi invece non è una malattia infiammatoria, ma una forma degenerativa cronica ed è collegata all’usura delle articolazioni. Da qui la seconda differenza fondamentale: l’artrite può arrivare a qualsiasi età, e solitamente insorge anche nei bambini, l’artrosi inizia attorno ai 50 anni.

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ARTRITE E ARTROSI SINTOMI

Le aree colpite da artrosi e artrite sono le articolazioni, e nel caso dell’artrite anche altri organi. In particolare l’artrosi colpisce le ginocchia, anche spalle, mani, piedi e colonna vertebrale. L’artrite può riguardare anche quelle articolazioni che invece l’artrosi risparmia, come i polsi e i gomiti. L’artrite porta a un gonfiore con una sensazione di calore, arrossamento, rigidità mattutina e prolungata e dolori specialmente al mattino. Se non diagnosticata, e poi curata, in modo corretto, tende a peggiorare fino a rendere complessi anche i più semplici movimenti quotidiani. Tra i vari tipi di artrite sono da ricordare l’artrite reumatoide e la gotta.

TIPI DI ARTRITE

Le artriti più diffuse, che comunque riguardano una minoranza della popolazione (lo 0,2 per cento), a differenza dell’artrosi, molto diffusa, sono due. L’artrite reumatoide inizia della membrana che ricopre l’interno della capsula articolare: il tessuto si infiamma, aumenta visibilmente di spessore, erodendo cartilagine e ossa. l’invalidità può essere molto grave. L’artrite psoriasica colpisce invece in modo particolare le persone affette da psoriasi. Le articolazioni più colpite sono quelle delle mani e della colonna vertebrale, e l’artrite psoriasica tende a cronicizzarsi.

COME SI CURA L’ARTROSI

In quanto patologia degenerativa, l’artrosi non è curabile in senso pieno.  E talvolta possono diventare indispensabili interventi di protesi. In altri casi possono funzionare infiltrazioni (innanzitutto di acido ialuronico) e fisioterapia.  Tra i rimedi naturali i medici raccomandano di tenere il peso sotto controllo con una dieta sana e di aiutarsi con un bastone se lo sforzo per camminare è davvero impegnativo.

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COME SI CURA L’ARTRITE

Per curare bene l’artrite bisogna in primo luogo partire dal medico giusto: il reumatologo, e non l’ortopedico. Sarà lui a fare, attraverso una serie di esami, che arrivano fino alla risonanza magnetica, la diagnosi per poi assegnare la giusta terapia. A differenza dell’artrosi, l’artrite della quale non si conoscono bene le cause, è curabile in modo pieno.

APP PER L’ARTRITE

Per i pazienti più giovani colpiti da artriti croniche, esiste una app, si chiama RheumaBuddy, gratuita e scaricabile da tablet e da smartphone. Consente di avere un diario per monitorare l’impatto quotidiano della malattia, registrare le informazioni che poi saranno valutate dal medico e interagire con altri giovani che hanno problemi simili. L’app può essere utile a una condizione: non deve mai sostituire il medico.

CAPILLAROSCOPIA

Un test molto utile per individuare le patologie reumatiche, e distinguerle, è la capillaroscopia, chiamata anche angioscopia percutanea. Si tratta di un esame non invasivo delle pellicine delle dita delle mani, che serve ad approfondire le sospette alterazioni della circolazione sanguigna. Il test è opportuno in presenza di un fenomeno di Raynaud, ovvero un eccessivo e anomalo restringimento dei vasi sanguigni, nelle zone periferiche dell’organismo, come le dita. Con la capillaroscopia si scopre, per esempio, se il cambiamento del colorito delle mani (che diventano prima pallide, poi cianotiche, e infine rosse) nasconde una patologia reumatica, e ciò consente una diagnosi precoce e maggiori possibilità di successo della terapia necessaria. La capillaroscopia non è un test invasivo, pericoloso e con controindicazioni, e non causa alcun dolore a paziente.

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