BONUS PER GLI ASILI NIDO
Il bonus non risolve il problema, ma certo non si può neanche disprezzare. Anzi. Dopo i soliti ritardi burocratici, l’Inps ha annunciato che le richieste del bonus da 1.000 euro, per iscrivere i bambini nati dopo il 1° gennaio 2016 presso un asilo nido pubblico e privato, partiranno dal 17 luglio e andranno avanti fino al 31 dicembre 2017.
BONUS ASILO NIDO INPS
Il bonus è un aiuto concreto, e non di modesta entità: dunque bisogna considerarlo un primo passo per normalizzare la disastrosa situazione degli asili nido in Italia, dove nonostante tante promesse le iscrizioni restano basse, sempre più basse. E gli asili restano pochi, troppo pochi. Attenzione, piuttosto, alla dotazione complessiva di questo bonus. Si tratta di una spesa, per il 2017, di complessivi 144 milioni di euro. Una volta arrivati a questa cifra, i dirigenti dell’Inps chiuderanno le iscrizioni per il bonus, e poiché non sono previsti limiti di reddito, è molto probabile che il plafond fissato sarà raggiunto in tempi record. Con la necessità, che speriamo venga accolta e riconosciuta, di aumentare la capienza del finanziamento. In ogni caso, fatto il bonus, adesso bisogna tornare a mettere sul tavolo il tema degli asili nido. E per tutti.
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ISCRIZIONE BAMBINI ASILI NIDO
Si parla tanto di parità di diritti tra uomo e donna sul lavoro, e poi si scopre che in Italia un bambino su tre non trova posto in un asilo nido pubblico. La statistica precipita mano a mano che si abbassa l’età: a fronte di oltre 2 milioni di bambini tra 0 e 3 anni, soltanto il 13,5 per cento riesce a frequentare un nido comunale. E questa percentuale crolla al 2,5 per cento in Calabria e al 2,8 per cento in Campania. Come dire: al Sud dimenticatevi dell’esistenza del servizio.
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COSTI DEGLI ASILI NIDO IN ITALIA
D’altra parte la stressa distribuzione degli asili comunali è squilibrata: il 55 per cento sono nelle regioni del Nord, il 27 per cento al Centro e solo il 18 per cento nel Sud. Mentre diminuiscono i luoghi e le strutture, aumentano i costi, e oggi una famiglia media deve tirare fuori 309 euro l’anno per avere un posto in un nido comunale, con un amento rispetto allo scorso fino al 33 per cento come nel caso della provincia di Siena.
SERVIZI PER LA FAMIGLIA IN ITALIA
Questi numeri ci dicono quanto l’Italia ormai sia diventata un Paese non adatto a fare una famiglia, quanto siano scadenti i nostri servizi essenziali, e quanto le donne siano penalizzate nel momento in cui devono coniugare lavoro e cura dei loro figli. Pensate che nel 2000, quindici anni fa, ci eravamo solennemente impegnati, nella sede del Consiglio d’Europa, a garantire entro il 2010 asili e nidi almeno al 90 per cento dei bambini tra tre e sei anni e al 33 per cento dei bambini sotto i tre. Una bella bugia, e una delle tante prove di come in Europa si fanno promesse da marinai, quelle che non si mantengono mai.
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