L’aspartame è un dolcificante molto usato. Lo trovate, per esempio, in quasi tutti i bar, come alternativa allo zucchero bianco o a quello di canna. Ma è presente anche in diversi farmaci, sciroppi e antibiotici. E si utilizza per zuccherare le bevande che si presentano con l’attizzante etichetta Zero o Light.
Indice degli argomenti
Cos’è
L’aspartame è un dolcificante artificiale composto da tre componenti principali: l’acido aspartico, la fenilalanina e il metanolo. Questi tre composti sono naturalmente presenti in molti alimenti, ma quando combinati in un’unica molecola, l’aspartame è circa 200 volte più dolce del saccarosio, il comune zucchero da tavola. Ciò significa che è possibile ottenere la stessa dolcezza di un alimento utilizzando una quantità di aspartame molto inferiore rispetto al normale zucchero.
Dove si trova
I prodotti nei quali viene più utilizzati l’aspartame sono:
- bevande analcoliche (con acido carbonico o in polvere);
- prodotti di pasticceria e confetteria;
- prodotti ipocalorici e per il controllo del peso;
- gomme da masticare;
- snack e merendine;
- bibite gassate;
- yogurt;
- gelati;
- prodotti caseari;
Come si identifica
Per scovare la presenza dell’aspartame in un prodotto, basta leggere l’etichetta dove sono segnalati tutti gli ingredienti. L’aspartame è segnalato con il nome oppure con il numero E-951.
Perché evitarlo
A prescindere dalle tante polemiche questo dolcificante ha sempre suscitato, con i relativi dubbi sulla salute e sulle controindicazioni, esistono alcuni argomenti che dovrebbero sconsigliare il suo utilizzo.
- L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) lo ha classificato come “possibile cancerogeno per l’uomo”. Le prove certe sono ancora in fase di accertamenti e, per il momento, risultano limitate sia sui test sugli animali sia sugli uomini. Ma perché rischiare?
- Il metanolo contenuto nell’aspartame può causare, specie nei bambini:
- turbe dell’equilibrio;
- disturbi dell’umore;
- nausea;
- cefalea;
- visione indistinta.
Dose accettabile
Come avviene per gli altri additivi, anche per l’aspartame esiste una dose giornaliera accettabile (Dga, espressa in mg/kg peso corporeo/giorno), pari a 40 mg/kg/giorno definita diversi anni fa, prima ancora della costituzione dell’Efsa. Con un consumo entro questo valore non ci dovrebbero essere rischi per la salute, anche nei soggetti più vulnerabili. Tenete presente che una lattina di una bibita intitolata Zero che contiene aspartame, ne ha mediamente 180 milligrammi.
Alternative naturali
In realtà esistono anche delle alternative più naturali ai dolcificanti artificiali: stevia, originario da un albero del Sud America, ricco di steviosidi e rebaaudiosidi (sostanze 300 volte più dolci del comune zucchero da cucina); sciroppo d’agave, sostituto naturale dello zucchero, estratto da una pianta originaria del Messico; eritritolo, presente in natura nella frutta e nei cibi fermentati, è perché privo di calorie e dotato di un ottimo sapore.
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