Google, una competizione per aiutare i malati di Sla con il proprio assistente

Lanciato insieme al centro clinico NeMo, 'Google Assistant for Good' è rivolto agli sviluppatori di tutta Europa e a chiunque abbia conoscenze tecniche sull'Assistente di Mountain View. L’obiettivo è rendere più semplice lo svolgimento di alcune azioni quotidiane, per la persona con malattia neuromuscolare o per la sua famiglia

ASSISTENTE GOOGLE MALATI SLA

Rendere la vita dei malati più facile grazie all’assistente di Google. La multinazionale statunitense ha lanciato una competizione europea insieme centro clinico NeMo intitolata ‘Google Assistant for Good‘, che ha l’obiettivo di aiutare nello svolgimento di alcune azioni quotidiane le persone che hanno malattie neuromotorie, tra cui la Sla, e chi li assiste.

ASSISTENTE GOOGLE MALATI SLA

In Italia si stima siano circa 40 mila malati, 14 milioni nel mondo, di patologie altamente invalidanti, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), l’atrofia muscolare spinale (SMA) e le distrofie muscolari. Molti di loro hanno una vita difficile che deve svolgersi tra mille limitazioni. Ostacoli che Google e il centro NeMo chiedono a sviluppatori ed esperti dell’assistente Google di provare a superare. Nello specifico verranno premiate le idee innovative che rendano più semplice, per la persona con malattia neuromuscolare o per la sua famiglia, lo svolgimento di alcune azioni quotidiane attraverso l’applicazione della tecnologia di Google Assistant.

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GOOGLE ASSISTANT FOR GOOD

Alla competizione ci si potrà iscrivere entro il 30 settembre, ma fino al 30 novembre ci sarà tempo per presentare i propri progetti, mentre i vincitori saranno annunciati a metà dicembre. Il contest prevedrà tre ambiti: assistenza a chi li cura, soluzioni per l’autonomia e intrattenimento. Il presidente del Centro Clinico NeMO Alberto Fontana, parlando del progetto, ha dichiarato: “Siamo felici che Google abbia sposato la nostra missione, aiutandoci a lanciare una sfida che inviti gli sviluppatori nel mettere a disposizione la loro creatività al servizio delle persone con malattie neuromuscolari”.

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