Gammazita, a Catania l’associazione che riempie la città di arte, solidarietà e bellezza

Dal 2013 i ragazzi e le ragazze che animano il progetto Gammazita riqualificano gli spazi urbani portandoci dentro orti, scuole popolari, musica, arte e sportelli per la raccolta di beni di prima necessità. Scegliendo di chiamarsi come uno dei simboli della città

associazione gammazita

Gammazita È un nome proprio di ragazza, la protagonista di una leggenda che si snoda tra i vicoli barocchi della raggiante Catania, a pochi passi dal Castello Ursino. Un mito che è diventato quasi fondativo della città dell’elefante,  che rappresenta purezza, forza, onore e determinazione.

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ASSOCIAZIONE GAMMAZITA

Nella storia, narrata da generazioni, che di bocca in bocca acquista sempre ulteriori dettagli e personaggi, Gammazita è una giovane popolana molto bella, solita prendere dell’acqua nel pozzo a pochi passi dal castello.  È il 1280, e di lei si incapriccia un soldato francese, Droetto, che la assale mentre lei, come ogni giorno, si sta recando al pozzo. Pur di non cedere alla violenza dell’uomo, Gammazita, innamorata del suo futuro marito, si getta nel pozzo, togliendosi la vita. Il racconto fa riferimento alle angherie compiute dai dominatori francesi sugli oppressi siciliani, una delle cause dello scoppio dei Vespri siciliani, e da quel giorno è diventato l’emblema della forza, della dignità e della determinazione di una popolana catanese disposta a morire pur di non cedere al dominatore straniero.

Dal 2013 Gammazita è anche il nome di un’associazione di promozione culturale che ha deciso di chiamarsi così in omaggio ad un mito fondativo della città così simbolico ed evocativo. Auto-organizzata dal basso, infatti, proprio come la Gammazita del racconto nasce tra i vicoli del  quartiere San Cristoforo e lì opera, intorno al Castello Ursino, promuovendo progetti e iniziative per la riqualificazione urbana, trasformando una parte di Piazza Federico di Svevia in uno spazio libero, restituito alla città, in cui è possibile trovare arte, cultura, socialità e condivisione .

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A partire, proprio, da quel Pozzo di Gammazita di cui parla la leggenda: il 12 maggio 2013 Gammazita ha “liberato” il pozzo dal suo nascondiglio di un cortile privato e lo ha restituito alla cittadinanza rendendolo accessibile e visitabile da migliaia e migliaia di catanesi e di turisti. Senza nessun atto di forza, ma facendo da tramite con gli abitanti del cortile. Perché è così che l’associazione riesce ad essere un punto focale del quartiere: lavorando in sinergia con tutti e tutte, integrandosi e offrendo loro bellezza e alternative. Negli ultimi sette anni, l’Associazione culturale Gammazita ha contribuito incessantemente alla promozione del Pozzo e della sua storia, ha proposto spettacoli teatrali, convegni ed  eventi mirati alla valorizzazione del posto: con cadenza regolare, infatti, organizzano e pubblicizzano passeggiate urbane gratuite alla scoperta della Catania Leggendaria, che partono proprio dalla sede dell’associazione, in Piazza Federico di Svevia, a una manciata di passi dal pozzo dove la giovane popolana si tolse la vita.

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GAMMAZITA CATANIA

In un intreccio perfetto e quotidiano tra impegno sociale, arte e cultura. Nei giorni duri della quarantena, e del post-lockdown, è stata, ed è tuttora, in prima linea per donare beni di prima necessità e cibo donati dai commercianti della zona, semplici cittadini o gruppi d’acquisto solidale e consegnati presso il Punto di Raccolta Alimentare in sede. Sempre pronti a fare la propria parte sostenendo chi ha più bisogno con un pasto caldo, beni di prima necessità, un sorriso da dietro la mascherina. E, anche, un supporto psicologico di “primo soccorso” offerto in collaborazione con i volontari e le volontarie di zona del Centro Polifunzionale Midulla, professionisti della salute mentale.

Ci sono stati sempre, per offrire ristoro alla solitudine, ascoltando le storie di chi sta pagando duramente questa emergenza sanitaria. Oppure raccontandole, come fanno sin dall’inizio del loro percorso. Con la Piccola Scuola popolare di Giocoleria e Circo Sociale rivolta ai bambini del quartiere, il Festival Internazionale di arti di strada “Ursino Buskers,  offrendo residenze agli artisti. Oppure, ancora, con la musica, con concerti e happening nella piazzetta adiacente, un’isola felice, o con la Scuola popolare di percussioni e samba, che, non a caso, si chiama “Sambazita”. E poi, ancora, ultimo ma non ultimo, con una vera e propria biblio-emeroteca all’aperto, la “Piazza dei Libri”. I progetti, sono tantissimi, partono dalla piccola bottega multicolor e rendono il cortile, e la piazza nei dintorni, un po’ ciò che erano “prima”.  Un punto di aggregazione per grandi e piccini che riqualifica la zona, responsabilizzando i cittadini e motivandoli a prendersene cura. Come  nel caso dell’ex parcheggio abusivo del quartiere, che ora è occupato da vasi in cui crescono melanzane, mais e zucchine.

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