LabZen2, la sartoria del riuso nata nella periferia degradata di Palermo

Le sue borse sono di gran moda. Si vendono ovunque e le indossa anche carolina di Monaco. Un luogo dove lavorano donne siciliane e immigrati

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Un quartiere degradato, in una città assediata dalla criminalità e dal malessere sociale. Il riuso dei materiali come motore di una piccola attività artigianale di grande successo, dove non si spreca nulla, a partire dal talento delle persone che ci lavorano. Il recupero e le opportunità per uomini e donne, siciliani e immigrati, svantaggiati solo dal loro destino. La storia dell’associazione LabZen di Palermo, potrebbe riassumersi in questo scenario nel quale i risultati sono stati straordinari.

ASSOCIAZIONE LABZEN2

Siamo nel quartiere Zen di Palermo, conosciuto in tutto il mondo, come la punta del degrado urbanistico di Palermo. Un luogo di case abusive, costruzioni che non si possono neanche guardare per quanto sono brutte. Una periferia abbandonata, dove dominano malavita e capibanda che controllano lo spaccio della droga. Qui, dal 2008, Maruzza Battaglia insedia la sua associazione LabZen2, per svolgere un’attività sartoriale artigianale occupando le donne del quartiere e partendo dal riciclo di stoffe destinate al macero. Dopo recupero. Delle cose, ma innanzitutto delle persone.

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MARUZZA BATTAGLIA

Chi è Maruzza Battaglia? Una donna di grande coraggio e di potente energia. Figlia di una vecchia famiglia di commercianti, con negozi nel centro di Palermo, Maruzza è stata segnata da una tragedia familiare. La sorella Anna Maria, a soli 21 anni, è stata uccisa, vittima del più brutale dei femminicidi. A quel punto Maruzza si tuffa nel lavoro, coltiva le competenze che ha acquisito con l’esperienza nel commercio. Ma tutto questo non le basta e così decide di dedicarsi a un’attività di volontariato, concentrata nel quartiere Zen, alla periferia di Milano.

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I PRODOTTI DI LABZEN2

I prodotti di questo laboratorio, dove lavorano ragazze del quartiere abituate a non fare nulla e a deprimersi, sono tutti pezzi unici. Eleganti e raffinati. Portano nomi di donne e compaiono, aggiornati in tempo reale sulla pagina Facebook dell’associazione: Saridda, Oliva, Nunziatella, Tindara, Virrina, Trinetta, Catena e Ninfa. Allo stesso tempo, la sede dell’associazione è diventata anche il luogo per una scuola di formazione dedicata a donne, ma anche uomini, che hanno voglia di svolgere un’attività sartoriale di tipo artigianale. Le borse del laboratorio creato da Maruzza diventano di gran moda e non solo nella Palermo bene. Si vendono nelle più importanti città italiane e le indossano personaggi femminili come Carolina di Monaco, Letizia Moratti e Rita Dalla Chiesa.

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IL LABORATORIO IN UN IMMOBILE SEQUESTRATO ALLA MAFIA

L’attività del laboratorio, i corsi di cucito, e la formazione di sarti artigiani, si sono potute sviluppare anche grazie a un’operazione molto importante: l’acquisizione di un immobile sequestrato a un mafioso, e poi assegnato attraverso un bando comunale. Qui non siamo più nella periferia dello Zen, ma nel quartiere San Lorenzo, nel centro di Palermo, dove Maruzza ha diviso gli spazi in due parti. Da un lato l’area destinata ai corsi, ai quali partecipano anche diversi immigrati. E dall’altra parte il punto vendita con showroom.

Le immagini sono tratte dalla pagina facebook dedicata al progetto LabZen2

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I PROGETTI REALIZZATI CON I BENI CONFISCATI ALLA MAFIA:

 

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