Tampon tax: così in Scozia è stata abolita

In Italia invece è nuovamente aumentata. Come un prodotto di lusso. La raccolta di un milione di firme per abbatterla

assorbenti gratis per le donne

Dopo tante promesse, e tira e molla, la tampon tax è tornata ad aumentare, e dal 1° gennaio del 2024 vale il 10 per cento di questi prodotti. Come se fossero articoli di lusso.Da qui la ripresa della raccolta di firme per abbatterla, attraverso (la petizione “Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso“, lanciata su Charge.org org.. L’obiettivo è di raggiungere almeno un milione di firme. Il risparmio, una volta eliminato questo spreco, per le donne sarebbe molto significativo. Una donna nella sua vita ha circa 450 cicli mestruali e usa tra i 10mila e i 14mila assorbenti, mentre la spesa annua pro-capite per questo prodotto di largo consumo supera i mille euro. Ecco perché in alcuni Paesi gli assorbenti per le donne sono diventati gratuiti. Come nel caso della Scozia. Nel mese di novembre 2020, il Parlamento della Scozia ha approvato, all’unanimità, il Period Products (Free Provision) Bill, la legge che garantisce la distribuzione gratuita di assorbenti e prodotti igienici per il ciclo mestruale a chiunque ne abbia bisogno. Una decisione storica che ha reso la Scozia il primo Paese al mondo ad approvare un provvedimento del genere. Nel Regno Unito la cosiddetta “tampon tax” è attualmente al 5%.

Gli assorbenti gratuiti per le donne in Scozia

assorbenti gratuiti per le donne 5

(Photo credits: Monica Lennon/Facebook)

Un’iniziativa portata avanti dalla parlamentare del Partito Laburista scozzese, Monica Lennon, per combattere la cosiddetta “period poverty”. Da uno studio di Plan International UK, un’organizzazione per i diritti delle donne, è emerso che, nel Regno Unito, il 10% delle ragazze di età compresa tra i 14 e i 21 anni non può permettersi gli assorbenti mentre il 15% fa fatica ad acquistarli e il 14% li chiede ad un’amica proprio perché troppo cari. A causa di questa situazione, migliaia di ragazze sono costrette a perdere le lezioni durante i giorni di ciclo mestruale. Proprio per porre un freno a questo problema, nel 2018 la Scozia aveva deciso di distribuire gratuitamente gli assorbenti in tutte le scuole e università. E la pandemia non ha fatto altro che peggiorare la situazione: secondo una ricerca del gruppo “Women for Independence”, in questi mesi, quasi una donna su cinque ha sperimentato la “period poverty”. “Un segnale al mondo che l’accesso universale gratuito ai prodotti per le mestruazioni può essere garantito“, così Monica Lennon ha definito il provvedimento. L’intervento costerà al governo scozzese circa 9,2 milioni di sterline all’anno e permetterà a farmacie, scuole, università, consultori e società sportive di procedere con la distribuzione gratuita dei prodotti igienici femminili. Saranno le diverse contee a decidere il sistema attraverso il quale provvedere alla distribuzione degli assorbenti a tutte le donne, in modo semplice e tenendo conto anche della privacy della persona. Intanto, anche alcuni locali come ristoranti e pub hanno iniziato a fornire gratuitamente e in maniera indipendente i prodotti igienici.

La tampon tax in Europa

L’Italia resta tra i paesi europei a maggior imposizione fiscale a proposito di tampon tax. Peggio di noi l’Ungheria con l’IVA sugli assorbenti al 27%, Croazia, Danimarca e Svezia al 25%, Finlandia al 24%. In Repubblica ceca, Lettonia e Lituania l’IVA sugli assorbenti si attesta al 21%. Seguono la Grecia al 13%, Austria e Slovacchia con il 10%. Note positive invece dalla Germania dove, nel corso del 2020, verrà previsto un taglio dell’IVA sugli assorbenti dal 19 al 7%. In Polonia l’IVA è pari all’8%, In Belgio, Portogallo e Paesi Bassi è al 6%, in Francia al 5,5%, a Cipro al 5% mentre l’Irlanda ha una tassazione pari a zero sugli assorbenti (il Paese è intervenuto prima della direttiva Ue). In Gran Bretagna, dove, come già detto, la “tampon tax” è attualmente al 5%, parte del ricavato fiscale viene devoluto a sostegno delle associazioni che difendono i diritti delle donne.

La tampon tax nel mondo

Nel resto del mondo, invece, l’Australia ha equiparato gli assorbenti femminili a beni di prima necessità riducendo notevolmente il costo degli assorbenti. La misura riguarda soltanto i tamponi e gli assorbenti esterni ma, al momento, non ancora altri prodotti come le coppette e la biancheria intima apposita. Il Canada, invece, già nel 2015 ha eliminato la tassa non solo su tamponi e assorbenti ma anche sulle coppette mestruali. Il Paese che, invece, ha fatto da apripista è stato il Kenya: nel 2004, il governo ha abrogato l’imposta sugli assorbenti e li fornisce gratuitamente alle studentesse. Dal 2016, infine, la città di New York dove l’IVA è del 15%, prevede la distribuzione gratuita degli assorbenti alle studentesse di tutte le scuole pubbliche.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto