La transizione verso la mobilità sostenibile rappresenta la soluzione più efficace per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra causate dai veicoli alimentati a combustibili fossili.
Per questo motivo i governi degli Stati membri dell’UE stanno mettendo a disposizione incentivi e agevolazioni per sostituire le vetture endotermiche con auto elettriche e ibride, mezzi che hanno un’impronta ecologica inferiore e possono utilizzare energia rinnovabile per la ricarica della batteria.
Secondo il white papere di Repower “La mobilità sostenibile e i veicoli elettrici”, in Italia il 4% delle auto vendute sono elettriche, un risultato in crescita negli ultimi anni anche se ancora al di sotto della media Europea pari al 14%.
Anche la rete di ricarica sta diventando sempre più capillare nel nostro Paese. In base alle rilevazioni di Motus-E, a fine 2023 nel nostro territorio siamo arrivati a 50.678 colonnine elettriche, con un aumento del 38% in confronto al 2022, di cui oltre la metà si trovano al Nord (58%).
Secondo lo Smart mobility report 2024 di Energy&Strategy del Politecnico di Milano, per colmare il gap con gli altri paesi europei l’Italia dovrebbe immatricolare oltre 800mila veicoli full electric all’anno.
Un’adeguata informazione sulle auto elettriche potrebbe favorire una maggiore propensione all’acquisto di questi modelli da parte della popolazione, allineandoci con il resto d’Europa per raggiungere i target di decarbonizzazione fissati dall’UE per il 2030.
Cosa significa oggi passare a un’auto elettrica o ibrida
Passare alle auto elettriche o ibride oggi comporta innanzitutto un minore impatto ambientale, in quanto queste vetture non producono – o lo fanno in percentuali ridotte, nel caso delle ibride – emissioni dirette di gas ad effetto serra come particolato, ossidi di azoto e monossido di carbonio.
Le autovetture elettriche possono essere ricaricate con energia pulita, sia utilizzando i punti di ricarica alimentati da elettricità prodotta da fonti rinnovabili certificate che attraverso l’energia elettrica green generata da un impianto fotovoltaico domestico o aziendale.
Oltre al fattore della sostenibilità, bisogna considerare anche dei costi di gestione più contenuti rispetto alle auto diesel e benzina, soprattutto grazie alla maggiore efficienza dei sistemi di propulsione elettrici e alla possibilità di ridurre il costo chilometrico usando soluzioni di ricarica più economiche.
Ci sono poi gli incentivi all’acquisto per auto elettriche e ibride previsti dall’Ecobonus, un’agevolazione che consente di ottenere un prezzo scontato dal concessionario direttamente in fattura se in possesso dei requisiti, oppure il bonus colonnine elettriche che offre un contributo fino all’80% dei costi di acquisto e installazione delle stazioni di ricarica domestiche come colonnine o wall box.
Un altro vantaggio è rappresentato dall’esenzione dal bollo auto per le vetture a propulsione elettrica disponibile in molte regioni italiane, oltre a una serie di agevolazioni aggiuntive come l’accesso gratuito nelle zone a traffico limitato e la sosta gratuita nei parcheggi pubblici a pagamento.
Infine, anche nel panorama assicurativo non manca la possibilità di usufruire di servizi dedicati, messi a disposizione da alcune compagnie proprio per soddisfare necessità specifiche della mobilità sostenibile.
Per esempio, con una realtà di riferimento del settore come Verti è possibile fare un preventivo per l’assicurazione auto abbinando alla polizza RCA anche alcune garanzie accessorie del tutto su misura, come l’Assistenza stradale deluxe, con incluso il traino dell’auto in caso di batteria scarica, oppure la garanzia Furto e incendio con indennizzo in caso di furto del cavo di ricarica, risarcimento fino a 50 euro per i mezzi pubblici in caso di malfunzionamento della stazione di ricarica e rimborso fino a 500 euro per lo smaltimento della batteria.
Con la ricarica bidirezionale si potrebbero risparmiare 3,6 miliardi di euro in Italia
La mobilità elettrica è un settore con un alto tasso di innovazione, in cui l’evoluzione tecnologica offre ogni anno delle soluzioni all’avanguardia per la riduzione dell’impatto ambientale e dei costi energetici.
Una delle novità più promettenti in questo campo è la tecnologia V2G (vehicle-to-gride), un sistema che consente alle batterie delle auto elettriche sia di ricaricarsi da una fonte di energia esterna che di cedere l’elettricità accumulata alla rete. In pratica, queste batterie possono funzionare come dei sistemi di accumulo e scambiare energia con la rete in base alle diverse esigenze.
Secondo un nuovo studio di Transport & Environment (T&E), il principale gruppo europeo per i trasporti puliti, le vetture dotate di dispositivi di ricarica bidirezionali potrebbero far risparmiare fino al 52% sulla bolletta elettrica.
Questo è possibile perché la tecnologia V2G permette di utilizzare l’elettricità della rete quando costa meno, oppure prelevarla direttamente da una fonte a buon mercato come i pannelli solari fotovoltaici di un impianto domestico. Dopodiché, è possibile riutilizzare parte dell’energia in casa per alimentare gli elettrodomestici collegando la batteria dell’auto al sistema elettrico dell’abitazione.
In base all’analisi di T&E, con questa tecnologia solo in Italia si potrebbero risparmiare 3,6 miliardi di euro annui nel 2040, mentre a livello europeo i vantaggi economici sarebbero di 9 miliardi di euro nel 2030 e di 22 miliardi di euro nel 2040.
Complessivamente, le stime indicano che i risparmi potrebbero superare i 100 miliardi di euro in Europa nel decennio tra il 2030 e il 2040. Inoltre, il V2G potrebbe favorire un aumento della capacità fotovoltaica fino al 47% in Italia e al 40% in Europa, diminuendo il fabbisogno di accumulo di energia rinnovabile fino al 92% al 2040 attraverso l’immagazzinamento di elettricità da parte dei veicoli elettrici nei momenti di eccesso della produzione.
Le prospettive del mercato di auto elettriche e ibride in Italia
Il mercato italiano dell’auto elettrica registra percentuali ancora al di sotto della media europea, tuttavia anche nel nostro Paese i fondi dell’Ecobonus per questa categoria di veicoli sono terminati rapidamente, dimostrando che esiste una domanda per i veicoli a zero emissioni piuttosto elevata, frenata tuttavia da alcuni fattori.
Per T&E e Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, per favorire la diffusione delle auto elettriche in Italia serve una rimodulazione degli incentivi, la commercializzazione di modelli più economici e una revisione della fiscalità sulle flotte aziendali.
Anche secondo l’Osservatorio E&S della School of management del Politecnico di Milano il prezzo d’acquisto rimane un freno allo sviluppo del mercato delle auto elettriche, non soltanto in Italia, ma anche in Europa. Nonostante il potenziamento dell’offerta, infatti, con una crescita della presenza di vetture elettriche arrivate ad oltre 100 modelli nel primo semestre del 2024 (il 20% in più rispetto al 2023), il costo medio delle macchine full electric è rimasto pressoché invariato.
Serve quindi una strategia migliore da parte di governi e istituzioni, ma anche una maggiore consapevolezza da parte della popolazione sull’importanza della mobilità elettrica per la sostenibilità ambientale e per una migliore qualità della vita urbana.
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